La scrittrice radicale irlandese Edna O’Brien, il cui primo romanzo rivoluzionario fu vietato nel suo paese natale, è morta all’età di 93 anni. L’annuncio è stato dato domenica dalla casa editrice Faber & Faber, riporta TASR, secondo l’agenzia di stampa AFP.
“Si è spenta serenamente sabato 27 luglio, dopo una lunga malattia”, ha dichiarato la casa editrice in un comunicato pubblicato sul social network X. La casa editrice l’ha inoltre definita “una delle più grandi scrittrici del nostro tempo”. “Le ragazze di campagna” (1960), un romanzo sull’iniziazione sessuale di ragazze cattoliche ribelli basato sulle esperienze d’infanzia della O’Brien, è oggi un simbolo nella letteratura irlandese moderna della rottura dei tabù sociali e sessuali.
O’Brien nacque nel 1930 in una rigida famiglia di agricoltori cattolici nella contea di Clare, nell’Irlanda occidentale. Suo padre era un alcolizzato e sua madre considerava la scrittura un peccato, il che contribuì alla sua infanzia triste e solitaria. Fu educata in una scuola conventuale e poi a Dublino, dove si laureò in farmacia nel 1950. In questo periodo scopre la passione per le opere di Leo Tolstoj, Francis Scott Fitzgerald e Thomas Stearns Eliot.
Nei suoi successivi romanzi, racconti, opere teatrali e libri di saggistica, la O’Brien ha scavato in profondità nella psiche irlandese e ha vinto numerosi premi. Nel 2018 ha ricevuto il prestigioso PEN/Nabokov Award for Achievement in International Literature, che le è stato assegnato per aver infranto “le barriere sociali e sessuali per le donne in Irlanda e non solo”. Nel 2021 la Francia le ha conferito l’Ordine delle Arti e delle Lettere, la più alta onorificenza culturale del Paese.