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Motta dice che non negozierà le prerogative del Congresso con la STF


Il candidato alla presidenza della Camera, Hugo Motta (Republicanos-PB), ha difeso, in un incontro con il Fronte parlamentare dell’agroalimentare (FPA), che il Congresso nazionale non dovrebbe negoziare le prerogative. Il discorso arriva dopo la decisione del ministro della Corte Suprema Federale (STF), Flávio Dino, che ha varato gli emendamenti parlamentari con l’imposizione di regole più severe.

“Con molta calma, ma con molta fermezza, non ci siamo arresi durante la negoziazione di questi termini. Vogliamo il rispetto della Costituzione e che il potere legislativo venga rispettato per la sua dimensione e importanza”, ha detto Motta ai giornalisti.

Il candidato ha anche chiesto al ministro Flávio Dino di pubblicare gli emendamenti affinché il Bilancio possa essere elaborato.

“Il Congresso ha fatto la sua parte e l’esecutivo ha approvato la legge, e ora speriamo che la magistratura, attraverso il ministro Flávio Dino, possa sbloccare il Bilancio, così da poter rimettere in moto la situazione”, ha affermato.

Supporto

Martedì, l’FPA ha formalizzato il suo sostegno alla candidatura del deputato federale Hugo Motta e ha avanzato una serie di richieste su questioni considerate prioritarie dal gruppo, come la discussione sui tempi delle terre indigene, che contiene la proposta di emendamento alla Costituzione (PEC) in attesa dell’analisi della Commissione Costituzione, Giustizia e Cittadinanza (CCJ), mentre sarà trattato da una commissione speciale di conciliazione presso la STF.

Nel ringraziare per il sostegno, Motta ha sostenuto che le questioni rilevanti per il settore agroalimentare devono passare attraverso l’FPA, e ha sostenuto che è proprio a causa dell’agenda sostenibile che l’agricoltura non può “abbassare la testa di fronte alle ingiustizie”.

“Di fronte alle ingiustizie subite dall’agricoltura, è proprio a causa di questa agenda (sostenibile) che non possiamo abbassare la testa. Dobbiamo andare avanti, dobbiamo essere fermi su quanto costruito finora e su dove vogliamo arrivare. Perché abbiamo già dimostrato di essere capaci”, ha detto.

Il presidente del FPA, Pedro Lupion (PP-PR), è stato rieletto alla carica fino al 2027. Il parlamentare, che presiede il Fronte dal 2023, non poteva essere riconfermato alla presidenza, secondo il regolamento che prevede per un solo biennio.

L’associazione dei deputati ha modificato la regola interna per consentire la rielezione di Lupion. Il mandato terminerebbe nel febbraio 2025.



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