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Moraes segue la PGR e nega la richiesta di Bolsonaro di recuperare il passaporto



Il ministro Alexandre de Moraes, della Corte Suprema Federale (STF), ha respinto giovedì (16) la richiesta della difesa dell’ex presidente Jair Bolsonaro (PL) di recuperare il passaporto sequestrato dall’anno scorso.

“Per quanto precede, ai sensi dell’art. 21, § 1, del Regolamento interno del Tribunale Supremo Federale, respingo la richiesta di difesa di Jair Messias Bolsonaro. Gli avvocati regolarmente nominati dovrebbero essere convocati, anche per via elettronica presa d’atto alla Procura Generale della Repubblica.

Si tratta della quarta richiesta della difesa di Bolsonaro smentita da Moraes, il quale ha sostenuto questa volta che “non vi è stato alcun cambiamento di fatto che giustifichi la revoca della misura cautelare”.

Mercoledì (15), sconsigliando la restituzione del passaporto, il procuratore generale della Repubblica, Paulo Gonet Branco, ha dichiarato che Bolsonaro non ha presentato elementi per dimostrare che il viaggio sia urgente o “essenziale”.

“Non c’è alcuna prova, nella formulazione della richiesta, che il viaggio all’estero servirebbe ad un interesse vitale del richiedente, capace di prevalere sull’interesse pubblico che si oppone alla partenza del richiedente dal paese”, ha scritto inoltre Gonet, il PGR che Bolsonaro non ricopre il ruolo ufficiale di rappresentante del Brasile all’evento.

Ha aggiunto, precisando che “la situazione descritta non rivela una necessità elementare, urgente e ineludibile, suscettibile di eccezione all’ordine di rimanere in Brasile, deciso per ragioni di ordine pubblico”, ha aggiunto.

Analizzando la richiesta, il ministro ha ordinato agli avvocati di presentare l’invito formale ricevuto da Bolsonaro per la cerimonia. Nel mandato di comparizione, Moraes ha sostenuto che il messaggio con l’invito è stato ricevuto dal deputato Eduardo Bolsonaro (PL) da “un indirizzo non identificato” e “senza alcuna ora o programma dell’evento che si sarebbe tenuto”. L’e-mail di origine è info@t47inaugural.com.

Gonet ha precisato che il trattenimento del passaporto avviene “per ragioni di ordine pubblico, con l’obiettivo di preservare un sostanziale interesse pubblico, nell’ambito delle indagini penali da cui è scaturita la misura cautelare”.

“La misura di trattenimento del passaporto mira ovviamente a impedire al richiedente di lasciare il Paese e mira a soddisfare qualsiasi indagine penale e applicazione del diritto penale”, ha affermato il procuratore generale.

Maggiori informazioni in un attimo.



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