Moraes nega l’appello di Bolsonaro a partecipare all’insediamento di Trump – 17/01/2025 – Power
Il ministro Alessandro di MoraesFare STF (Corte federale suprema), ha confermato, questo venerdì (17), la decisione che ha negato la richiesta di Jair Bolsonaro (PL). andare all’inaugurazione del presidente eletto Donald Trump noi Stati Uniti.
Moraes ha respinto il ricorso presentato il giorno prima dalla difesa di Bolsonaro. Il ministro ha dichiarato di aver adottato la posizione “per ragioni proprie” e ha deferito il caso al PGR (Procura Generale) per manifestazione, entro cinque giorni. Trump entrerà in carica lunedì (20).
La richiesta iniziale di Bolsonaro era stata respinta giovedì (16). Il ministro ha menzionato l’esistenza di un rischio di fuga per l’ex presidente, incriminato in casi come il golpe del 2022.
“Lo scenario che ha sostenuto l’imposizione del divieto di allontanamento dal Paese, con consegna dei passaporti, continua a indicare la possibilità di un tentativo di elusione dell’imputato Jair Messias Bolsonaro per evitare l’applicazione della legge penale”, ha scritto il giudice .
Moraes ha giustificato che Bolsonaro si è già espresso pubblicamente a favore della fuga dei condannati per crimini e della loro permanenza come latitanti all’estero, soprattutto in Argentina.
Ha inoltre ritenuto che al dossier non fosse stato aggiunto alcun documento che provasse la veridicità dell’invito rivolto dal presidente eletto degli Stati Uniti a Bolsonaro.
In quell’occasione, il Procuratore Generale della Repubblica, Paolo Gonet, si è espresso contro la richiesta anche con la tesi che non vi era alcuna “necessità fondamentale, urgente e inevitabile” dimostrata che l’ex presidente lasciasse il Paese. Gonet ha inoltre affermato che il viaggio desiderato era destinato a “soddisfare interessi privati” e non era essenziale.
La difesa di Bolsonaro ha presentato ricorso contro il diniego, affermando che non vi era “alcuna indicazione” dell’intenzione dell’ex presidente di violare la normativa, ritenendo che abbia rispettato le misure precauzionali imposte.
“È anche importante notare che la richiesta di viaggio – indipendentemente dal suo scopo – è puntuale e non è un rinnovo della richiesta di revoca delle misure cautelari”, hanno affermato, aggiungendo che Bolsonaro resta “semplicemente indagato” e il rapporto del PF di Novembre non cambia la situazione del caso.
Per quanto riguarda il riferimento di Moraes al post che difende l’amnistia per le persone coinvolte negli attacchi dell’inizio del 2023, gli avvocati hanno affermato che integra il diritto alla libertà di espressione e non indica mancanza di rispetto per la legislazione penale.
“La difesa di un disegno di legge attualmente in discussione al Congresso non va assolutamente confusa con una presunta ‘posizione contraria all’applicazione del diritto penale e delle decisioni giudiziarie'”, hanno affermato.