Moraes chiede spiegazioni all’esercito riguardo alle visite ai soldati imprigionati
Il Ministro Alexandre de Moraes, del Tribunale Supremo Federale (STF), ha fissato un termine di 48 ore affinché l’Esercito possa riferire sulle visite ai prigionieri militari nell’ambito dell’inchiesta su un presunto tentativo di colpo di stato. La decisione è stata pubblicata il 24 dicembre e il termine scade questo giovedì (26).
“Questo è scritto al comandante della 1ª Divisione dell’Esercito, Generale Eduardo Tavares Martins, al comandante del Comando Militare di Planalto, Generale di Divisione Ricardo Piai Carmona, e al comandante militare dell’Est, Generale dell’Esercito, Kleber Nunes de Vasconcellos, entro 48 ore chiarire la violazione del regolamento sulle visite, autorizzando le visite giornaliere”, ha determinato Moraes.
La decisione è stata presa dopo che l’Esercito ha inviato l’elenco delle visite dei quattro soldati arrestati a Brasilia. Sono Hélio Ferreira Lima, Mário Fernandes, Rafael Martins de Oliveira e Rodrigo Bezerra Azevedo. Nel documento l’Esercito comunica le regole per le visite, compresi i giorni e il numero di persone autorizzate ad entrare.
Moraes mette in dubbio le visite giornaliere alle unità militari, cosa che va contro il regime speciale del carcere, e sottolinea che le visite possono avvenire solo il martedì, giovedì e domenica su appuntamento, senza superare i tre giorni di visita. Alcuni soldati sono detenuti nel Comando Militare di Planalto, a Brasilia, e anche nel Comando Militare Orientale, zona responsabile del Comando della 1ª Divisione dell’Esercito, a Rio de Janeiro.
Nel caso degli avvocati, le visite possono svolgersi dal lunedì al venerdì, in orario d’ufficio, e devono essere programmate in anticipo. Moraes ha stabilito che le spiegazioni debbano essere fornite dal comandante della 1ª Divisione dell’Esercito, dal comandante del Comando Militare di Planalto e dal capo del Comando Militare dell’Est.
I comandanti dell’esercito hanno smentito Portale UOL mancato rispetto delle regole di visita per i prigionieri militari. Secondo il generale Eduardo Tavares Martins, comandante della 1ª Divisione dell’Esercito, non c’è stata una decisione esplicita da parte della STF su come avrebbero dovuto svolgersi le visite dei familiari. Anche il generale Ricardo Moussallem, capo di stato maggiore del Comando militare orientale, ha negato irregolarità nelle visite in una spiegazione inviata questo pomeriggio al ministro.
L’esercito nega le irregolarità
Scaduto il termine per la decisione, il Ministero della Difesa, attraverso l’Esercito, ha commentato i seguenti prigionieri: il generale Braga Netto, il generale Mário Fernandes, il tenente colonnello Hélio Lima e il tenente colonnello Rodrigo Azevedo.
Nella petizione, disponibile nell’Inchiesta STF, l’Esercito garantisce che non vi è stata alcuna “inosservanza” delle regole di visita e nega le visite quotidiane per quanto riguarda Fernandes e Braga Netto.
Per quanto riguarda il caso di Hélio Lima, l’Esercito ha precisato che le visite quotidiane sono di sua moglie, il colonnello Carla Lobo, con l’autorizzazione del comandante del 1° Battaglione della Guardia. Ciò è avvenuto, secondo i militari, in maniera “straordinaria”, poiché la donna attualmente vive a Manaus.
“La straordinarietà delle visite effettuate dal colonnello medico Carla Lobo Loureiro è stata giustificata dal fatto che ella risiede nella città di Manaus/AM e ha soggiornato nella città di Rio de Janeiro per un breve periodo di tempo, esclusivamente allo scopo di visita al coniuge Tenuto conto infine di quanto sopra, questo Comando intende che, salvo diverso giudizio, non vi è stata violazione della normativa sulle visite, né di quella contenuta nelle decisioni giudiziali pronunciate da questo Relatore, in materia di visite. ai custodi”, spiega l’Esercito nel documento.