Moraes assolve il quinto senzatetto accusato di atti di 8/1
Il ministro Alexandre de Moraes, del Tribunale supremo federale (STF), ha assolto mercoledì (15) il senzatetto imputato per presunta partecipazione agli atti dell’8 gennaio 2023. Si tratta quindi del quinto con questo condizione per la revoca dell’azione penale.
Secondo le indagini, Jean Guimarães dos Santos è stato arrestato nel campo allestito di fronte al quartier generale dell’esercito a Brasilia, alla fine del 2022, con l’accusa di incitamento al crimine e associazione a delinquere. È stato difeso dall’Ufficio federale della difesa pubblica (DPU).
“Nessuna delle prove prodotte e riconosciute dalla Plenaria della Corte Suprema Federale come sufficienti per la piena validità delle azioni penali è presente nei confronti dell’imputato Jean Guimarães dos Santos, generando ragionevoli dubbi sulla presenza della sua intenzione di commettere crimini reati. Dall’analisi di questa azione penale non emergono elementi che possano, senza ragionevole dubbio, dimostrare l’elemento soggettivo del tipo (DOLO) per la commissione dei reati addebitati dalla Procura Generale”, ha scritto Moraes nella decisione ( vedere integralmente).
Il magistrato ha risposto monocraticamente al parere della Procura Generale (PGR) che raccomandava l’archiviazione dell’azione penale. Con ciò Moraes ha revocato anche le misure cautelari che gli erano state imposte.
“Per quanto sopra esposto, in accordo con quanto dichiarato dalla Procura Generale, respingo il preliminare difensivo e ritengo infondata l’azione penale intentata contro Jean Guimarães dos Santos per assolverlo dalla condotta. […] A causa dell’assoluzione dell’imputato revoco le misure cautelari precedentemente imposte, informando per informazione e adempimento la Corte delle esecuzioni penali del Distretto Federale”, ha aggiunto.
Guimarães ha detto alle autorità, in una dichiarazione, che era un senzatetto prima di essere arrestato, ha venduto caramelle nel traffico ed è andato al campo per mangiare il cibo che gli era stato distribuito. Ha anche riferito di essere stato un tossicodipendente prima del suo arresto.
Nell’accogliere la richiesta, Moraes ha affermato che “non è stato sufficientemente dimostrato, al di là di ogni ragionevole dubbio, che l’imputato abbia contribuito intenzionalmente, in qualità di istigatore, alla consumazione dei delitti ora considerati”.
“La presunzione di innocenza condiziona ogni condanna ad un’attività probatoria prodotta dall’accusa e vieta severamente la condanna, in assenza delle necessarie prove, e lo Stato deve provare la colpevolezza dell’individuo, costituzionalmente presunto innocente, pena la restituzione alla totale discrezione”, ha modificato il ministro.