Abbiamo bisogno più che mai dei tifosi per una partita che per noi è di Champions League”. Joan Laporta, presidente del Barça, non smette di insistere sulla necessità che i tifosi del Barça riempiano domani lo stadio Montjuïc per la visita dell’Atlético nella partita decisiva per la vetta del campionato (21:00).
La chiamata di Laporta ha una sua ragione perché non sempre il significato sportivo delle partite ha coinciso con la presenza allo Stadio Olimpico. Domenica scorsa, il giorno in cui il Barça aspirava a consolidare il vantaggio contro il Leganés, è stata registrata la peggiore presenza della stagione: 39.523 spettatori, circa 4.000 in meno (43.921) rispetto al Las Palmas; la media è 44.992. La classifica non è stata un’attrazione sufficiente per attirare più abbonati o turisti, diffidenti nei confronti di una squadra che ha perso 13 degli ultimi 18 punti dalla sconfitta a San Sebastián. Resta inteso anche che il presidente fa appello alla Champions League perché è stato nella partita di ottobre contro il Bayern che è stato battuto il record di spettatori: 50.312. Un dato in linea con il migliore registrato in campionato contro l’Espanyol (48.443). E si spiega ancora di più che la mobilitazione sia sollecitata dal palco del Montjuïc se ricordiamo che il numero di tifosi registrati alla partita Barça-Atlético del dicembre dello scorso anno è stato il più basso di sempre: 34.568. Niente a che vedere con i 50.112 presenti alla classica o con i 50.309 contati contro il PSG di Luis Enrique.
Le partite che hanno suscitato la massima attesa hanno causato anche le peggiori frustrazioni del Barça perché il Barça ha perso contro Madrid (1-2), PSG (1-4), Girona (2-4) e Villarreal (3-5). I tifosi del Barcellona hanno ceduto 11 punti nello scorso campionato mentre in quello attuale ne hanno persi sei contro Leganés e Las Palmas.
Le ultime due sconfitte sono coincise anche con l’assenza dei 591 tifosi che occupavano la Grada d’Animació (EDA), disabili dai rettori del club dopo la partita con il Brest. Il consiglio esige il rispetto degli accordi firmati da entrambe le parti e il pagamento dei 21.000 euro accumulati dalle multe inflitte dalla UEFA per i cori offensivi, l’uso di razzi e i disturbi che hanno già causato l’espulsione di quattro tifosi nella partita contro il Siviglia.
Incidenti si sono registrati anche a Monaco quando alcuni tifosi del Barcellona hanno esposto uno striscione con simboli nazisti: “Flick Heil”. La UEFA ha immediatamente vietato la presenza dei tifosi del Barça nella partita contro la Stella Rossa. Lo zero pubblico a Belgrado contrasta con i 1.351 iscritti e 1.702 sostenitori che li hanno accompagnati a Dortmund.
Il Barça, che ha espulso i Boixos Nois dal Camp Nou nel mandato iniziale di Laporta, rifiuta di negoziare con i quattro gruppi che compongono l’EDA dalla sua fondazione nel 2016 (Almogàvers, Front 532, Nostra Ensenya e Supporters Barça) e il suo spazio è diventato occupato dai membri dei club di tifosi e nell’ultima partita dagli Xaranga Pujats de to. L’atteggiamento del direttivo ha provocato la risposta dei diretti interessati, che si sentono “ricattati”, dopo aver spiegato che tutti i suoi membri sono tesserati e abbonati del Barça e, prima di iniziare la stagione, vengono sottoposti a un doppio controllo: da parte del club – la commissione disciplinare e la commissione di sicurezza – e i Mossos d’Esquadra. “Il club ha il diritto di veto e, quindi, se ritiene che ci sia qualcuno pericoloso è perché è sfuggito al suo controllo e non proprio al nostro”, insistono l’EDA.
Il conflitto ha generato un clima di freddezza nello stadio al punto che il fattore campo ha smesso di giocare a favore del Barça. Il pubblico non vibra né trasmette calore alla squadra in un luogo aperto, freddo, umido e distante grazie alla pista di atletica, di difficile accesso anche a causa della montagna di Montjuïc. Anche senza la Grada d’Animació, domenica si sono sentiti cori dispregiativi nei confronti del Leganés – “A Segunda” – e “Barça sì, Laporta no”. La gestione dello stadio è carente e i turisti non rispondono in massa all’offerta del Montjuïc dall’agosto 2023. E nemmeno gli abbonati: gli abbonamenti erano limitati a 17.064 la scorsa stagione e sono saliti a 23.100 nel 2024-2025. In 60mila sono ancora in ferie in attesa del nuovo Camp Nou, la cui inaugurazione resta nel limbo: non era a novembre, non sarà nemmeno a gennaio e a febbraio bisognerà decidere su quale campo si giocherà la Champions League. .
La media degli spettatori nell’ultima stagione al Camp Nou (2022-2023) è stata di 83.497 e gli incassi sono saliti a 229 milioni per passare a 126 in un primo anno terminato senza titoli a Montjuïc. La sfida ora è superare i 50.000 spettatori contro l’Atlético, come è successo con il Bayern, e trasformare una partita di campionato in una partita di Champions League. La montagna magica del 1992 è oggi l’Everest per il Barça.