Javier Milei ha chiuso martedì il suo primo anno alla guida di Casa Rosada (10). E per l’economista Fabio Giambiagi, grazie ai meriti politici del governo argentino, l’attuale presidente ha ottenuto due risultati importanti: il pareggio fiscale e la caduta dell’inflazione.
Anche senza avere la maggioranza nel parlamento argentino, Milei è riuscito ad approvare misure sensibili per il controllo dei conti pubblici, come tagli a sussidi e benefici.
Nella sua valutazione, Giambiagi afferma che la situazione politica del presidente è attualmente privilegiata per portare avanti il suo piano di “shock economico”.
“Regna sovrano perché davanti a lui non c’è nessun rivale chiaro. Milei gioca da solo nel campo della politica”, dice WW il ricercatore FGV/Ibre e specialista in conti pubblici.
L’economista della FGV/Ibre riconosce che il grande rivale di Milei oggi è il peronismo. Guidato dall’ex presidente Cristina Kirchner, il partito ha un punto debole: l’associazione al rifiuto che impedì a Kirchner di tornare a Casa Rosada.
Tuttavia, la terapia d’urto ha un effetto collaterale: l’economia argentina ha rallentato negli ultimi 12 mesi, mentre la povertà e la disoccupazione sono aumentate.
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