Il presidente dell’Argentina, Javier Milei, ha cambiato l’età minima per possedere e portare armi in Argentina, da 21 a 18 anni. La misura è stata ufficializzata con un decreto pubblicato lunedì (9) sulla Gazzetta Ufficiale del Paese.
Secondo Casa Rosada, il provvedimento mira ad “adattare” la regolamentazione sulle armi alla maggiore età nel Paese, riconosciuta a partire dai 18 anni.
Per il governo argentino, la modifica “riafferma la capacità dei cittadini maggiorenni di accedere, sotto rigorosi requisiti legali, allo status di utilizzatori legittimi di armi civili”.
Sempre secondo la spiegazione ufficiale, la decisione è stata adottata dopo consulenza legale e “cerca di garantire un’applicazione uniforme dei diritti e delle responsabilità” stabiliti dalle leggi vigenti.
La legislazione argentina stabiliva che per essere un “legittimo utilizzatore di armi” era necessario avere più di 21 anni. La normativa continua a richiedere, però, di non presentare anomalie mentali o fisiche che indichino il possesso di un’arma, di dimostrare domicilio, identità e condizioni legali di soggiorno, con prova del reddito.
Per avere la credenziale di “legittimo utilizzatore di armi” è necessario anche ottenere un certificato dopo una prova di tiro presso un ente con istruttore qualificato.