Miki Oca si fa da parte dopo aver fatto il bagno nella piscina parigina, privilegio dell’allenatore del campione olimpico. L’uomo che è stato l’allenatore della squadra spagnola di pallanuoto femminile agli ultimi Giochi, l’uomo che ha collocato la Spagna insieme agli Stati Uniti sul podio esclusivo delle più grandi dinastie della storia della pallanuoto, non rinnoverà il contratto che lo univa alla federazione dal 2010 alla fine del 2024. La sua lunga riflessione si è interrotta con tristi conseguenze per Rafa Aguilar, direttore della federazione di pallanuoto, ex compagno di squadra e mentore dell’Oca da quando è entrato in nazionale. da giocatore verso l’argento a Barcellona ’92 e l’oro ad Atlanta ’96 La federazione ha confermato la notizia della separazione questo mercoledì.
In federazione dicono che Oca se ne va da solo. Senza la sua squadra tecnica, che continuerà provvisoriamente a guidare la squadra finché non verrà deciso un successore. Mancano poche settimane ai Mondiali in Grecia e la prossima estate ci saranno i Mondiali a Singapore. Ora Rafa Aguilar ha davanti a sé l’enorme compito di riempire il vuoto lasciato da un gigante. Perché con tutta la sua timidezza, le sue introspezioni, la sua aria da vice che si fa da parte e rinuncia ai riflettori, Miki Oca, 54 anni, ha fatto un lavoro colossale. Quando è stato nominato, il vertice della pallanuoto femminile spagnola era stato un secondo posto agli Europei di Malaga, nel 2008. Dalla sua nomina, la squadra non ha smesso di crescere e rigenerarsi in tre ondate. Dalle sue mani sono emerse giocatrici già leggendarie come Jennifer Pareja, Laura Ester, Maica García o Anni Espar, la base di un gruppo formidabile che sarebbe stato una scuola per altri gruppi altrettanto buoni.
«Io non ho fatto niente, loro hanno realizzato tutto», ripeteva inflessibile il tecnico ogni volta che gli veniva chiesto della sua ricetta magica. Oca faceva sembrare sopportabile il difficile. È riuscito a incorporare i giovani e a dare il cambio ai veterani senza mai smettere di competere per il podio in un clima costruttivo. La Spagna è stata campionessa del mondo nel 2013, tre volte seconda nel 2017, 2019 e 2023, quattro volte campionessa europea, due volte medaglia d’argento olimpica e campionessa ai Giochi di Parigi. Un’era brillante che solo gli Stati Uniti potevano mettere in ombra.
Miki Oca valuta se accettare o meno le offerte che ha sul tavolo. Probabilmente, come indicato Sollievoquello più allettante lo invita a elevare la Cina all’ultimo gradino. I giocatori cinesi sono stati i migliori in Asia negli ultimi dieci anni, ma non sono mai riusciti ad andare oltre il quinto posto ai Giochi.