Migliaia di persone protestano a Budapest dopo il licenziamento di un dirigente scolastico che non ha vietato i telefoni cellulari
Ad agosto, il governo ungherese ha approvato un regolamento che impone agli insegnanti di rimuovere i telefoni cellulari o altri dispositivi simili, detti smart, all’inizio delle lezioni.
Migliaia di persone hanno manifestato lunedì nel centro di Budapest in risposta al licenziamento del preside di un rinomato liceo locale che aveva sfidato una norma governativa che vietava l’uso dei telefoni cellulari nelle scuole. La notizia è stata riportata dall’AFP lunedì sera.
Ad agosto il governo ungherese ha approvato un regolamento che impone agli insegnanti di rimuovere i telefoni cellulari o altri dispositivi simili, detti “intelligenti”, dagli alunni all’inizio delle lezioni.
Il nuovo decreto ha ulteriormente esacerbato le tensioni tra il Primo Ministro Viktor Orban, nazionalista di lunga data, e gli insegnanti che negli ultimi anni hanno protestato per le scarse condizioni di lavoro nelle scuole, come riporta l’AFP. Di conseguenza, migliaia di persone hanno manifestato il primo giorno dell’anno scolastico in corso davanti al Ministero degli Interni, che dal 2022 sarà responsabile dell’istruzione in Ungheria.
Il più grande sindacato ungherese degli insegnanti, il PDSZ, ha criticato il regolamento in questione, definendolo “sconsiderato” e “irrealistico”. Invita inoltre il governo a lasciare alle scuole il compito di risolvere questi problemi.
Il ginnasio Imre Madách di Budapest ha annunciato a metà agosto che non avrebbe confiscato i dispositivi digitali agli studenti. Allo stesso tempo, la scuola ha pubblicato un avviso ai genitori dei suoi alunni in cui afferma che il suo “obiettivo pedagogico” è quello di guidare gli studenti a fare un uso corretto degli strumenti della cosiddetta cultura digitale. La scuola ha inoltre sostenuto la sua decisione citando la parte del regolamento governativo in questione che consente ai singoli istituti di permettere agli studenti di utilizzare questi dispositivi nonostante le restrizioni.
Circa una settimana dopo l’annuncio, tuttavia, il Ministero degli Interni ha licenziato Csaba Mészáros, il direttore di questa palestra, con la deduzione che una persona che “non rispetta la legge e la viola apertamente non può guidare un’istituzione pubblica”.