Mercadona, il colosso del settore alimentare in Spagna, è stato condannato dal Tribunale provinciale di Madrid a pagare 34.000 euro ad una donna anziana, di 78 anni, caduta a terra scontrandosi con una porta automatica in uno dei loro locali.
I fatti sono avvenuti nel marzo del 2019, quando la vittima lasciò il locale. La donna anziana aveva bisogno di cure ospedaliere dopo aver riportato la frattura dell’anca dopo essersi scontrata con la porta automatica. UN cinque anni dopoin una sentenza del luglio di quest’anno (accedi al suo contenuto qui), il tribunale si è pronunciato a favore della vittima dopo che il supermercato non ha fornito le registrazioni per verificare i fatti. Vista l’assenza di prove da parte della società governata da Juan Roig, i magistrati hanno ritenuto valida la versione del cliente.
Posto che è stata l’anziana signora a chiedere il risarcimento dei danni subiti uscendo dallo stabilimento, secondo la sentenza, corrispondeva a Mercadona provare “l’esistenza dei danni, la condotta imprudente o colposa e la relazione causale o causale tra i danni e la condotta imprudente”, hanno affermato i magistrati.
Hanno cancellato le registrazioni
Secondo i fatti accertati, la figlia dell’anziana andò a chiedere alla Mercadona il risarcimento dei danni subiti. Presso lo stabilimento ha richiesto le registrazioni per analizzare l’accaduto. Tuttavia, ha dichiarato la sede li hanno cancellati. Di conseguenza, non essendovi alcuna prova che dimostrasse che la catena di supermercati non fosse colpevole dell’incidente, il Tribunale provinciale non la esonerò dalla sua mancanza di responsabilità e la condannò al risarcimento dei danni causati dalla caduta.
La vittima, attraverso una perizia, ha dimostrato che la porta lo ha urtato, facendogli perdere l’equilibrio e cadendo a terra, provocandogli la frattura dell’anca. Questa è la versione dimostrata nella causa contro i dipendenti, la polizia e il personale sanitario presente nel supermercato.
Data la mancanza di prove da parte di Mercadona, i giudici hanno utilizzato la perizia della vittima per risolvere il caso. Per i magistrati il parere degli esperti era “più rilevante” poiché esso è stato effettuato valutando personalmente la situazione dell’anziana, e non in qualità di perito dell’imputato, il quale ha redatto la sua perizia “sulla base di quella della parte attrice” e senza aver “esplorato fisicamente il paziente”.
Avverso tale sentenza non è ammesso ricorso ordinario, fermo restando che contro la stessa potrà essere proposto ricorso straordinario per cassazione.