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Mendonça chiede parere a TCU e PGR sulle multe di Lava Jato



Il ministro del Tribunale federale (STF) André Mendonça ha chiesto nuove dichiarazioni alla Corte dei conti federale (TCU) e alla Procura generale (PGR) sulla rinegoziazione degli accordi di clemenza per gli imprenditori coinvolti nell’operazione Lava Jato. Queste aziende devono alle casse pubbliche circa 12 miliardi di R$ (in valori aggiornati).

Nel mese di settembre la Procura generale della Confederazione (AGU) e il Controllore generale della Confederazione (CGU) hanno presentato alla FST la proposta di conciliazione definitiva. L’accordo con il governo prevede uno sconto fino al 50% sulle multe applicate da Lava Jato agli appaltatori: UTC Participações SA; Braskem SA; OAS (attualmente Metha); Camargo Correa; Andrade Gutierrez; Nova Participações SA (ex Engevix) e Odebrecht (attualmente Novonor).

La Corte dei Conti avrà 20 giorni per emettere un parere sui termini di rinegoziazione e rinegoziazione degli accordi di clemenza firmati dalle imprese con il Governo. Dopo l’analisi da parte della TCU, gli accordi verranno inoltrati alla PGR, che avrà anche 20 giorni di tempo per rispondere. La decisione è stata firmata questo sabato (21).

In una nota diffusa a settembre, l’AGU ha sostenuto che la proposta presentata all’STF “è il risultato di un intenso periodo di analisi delle pretese delle società e della legislazione applicabile al caso”. All’epoca, l’organizzazione affermò che le principali linee guida prese in considerazione nei negoziati erano:

  • La continuità dell’attività economica, con il mantenimento e la creazione di posti di lavoro nell’edilizia civile, settore strategico per lo sviluppo nazionale;
  • La preservazione dell’agenda dell’integrità pubblica, con il mantenimento degli attuali accordi di clemenza; E
  • Rafforzare il meccanismo di consensualità per superare i conflitti nella magistratura.

Se la STF approverà la rinegoziazione, le imprese di costruzione dovranno riprendere il pagamento delle multe, che erano state sospese in sede di analisi dell’accusa di non conformità al precetto fondamentale (ADPF) 1.051.

Nel marzo 2023, Psol, PCdoB e Solidariedade hanno presentato ricorso e chiesto la sospensione degli accordi di clemenza firmati fino ad agosto 2020 dalla task force, prima dell’Accordo di cooperazione tecnica (ACT), che ha standardizzato i criteri per l’applicazione delle sanzioni.

La validità delle clemenze è tornata in discussione dopo che il ministro Dias Toffoli ha sospeso gli accordi siglati da Novonor (ex Odebrecht) e J&F con Lava Jato. Toffoli ha accolto le richieste delle aziende dopo aver annullato tutte le evidenze raccolte dai dati dei sistemi Drousys e Il mio Web Day B e le prove trovate durante l’operazione Spoofing.



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