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Marinho dice che Moraes è parziale e difende l’amnistia per pacificare il Paese



Il senatore Rogério Marinho (PL-RN), leader dell’opposizione al Senato, ha criticato questo giovedì (14) i discorsi del ministro Alexandre de Moraes, della Corte Suprema Federale (STF), adducendo parzialità nel collegare le esplosioni di Praça dos Três Poderes con il governo dell’ex presidente Jair Bolsonaro (PL).

In mattinata il gip ha precisato che le esplosioni non sono un atto isolato e ha sottolineato un rapporto con quello che ha definito un “ufficio dell’odio” presumibilmente esistente a Palazzo Planalto.

“Sono triste nel vedere il ministro, la mattina, dichiarare che questo deplorevole caso è il risultato di un governo pieno di odio. Il ministro prende una decisione prima di esaminare il caso. Ti chiedo dov’è la tua imparzialità”, ha detto Marinho in un’intervista a Folha de S. Paulo.

Ha anche difeso che il disegno di legge che concede l’amnistia alle persone coinvolte negli atti dell’8 gennaio 2023 continua ad essere elaborato al Congresso come un modo per pacificare il paese. Il discorso si scontra con le affermazioni della sinistra e anche di membri del governo contrari al provvedimento.

“Più che mai, è tempo di pacificare il Paese, di allentare il processo. E la soluzione politica è all’interno del Congresso nazionale, con l’amnistia”, ha sottolineato, difendendo anche la chiusura definitiva dell’inchiesta sulle “fake news” avviata quasi sei anni fa.

Rogério Marinho ha classificato le dichiarazioni di Moraes come “isolanti” e si sta già schierando nell’inchiesta che riferirà. Barroso lo ha nominato relatore presso la FST per l’indagine condotta dalla Polizia federale. Per lui esiste ancora una sorta di “doppio standard” tra il caso dell’uomo che lanciò le bombe e quello di Adélio Bispo, che accoltellò Bolsonaro nel 2018.

All’epoca Bispo veniva trattato come un “lupo solitario”, ma l’autore delle esplosioni di questo mercoledì (13) era legato alla destra per il semplice fatto che era membro del PL e si era candidato alle elezioni municipali di Santa Catarina. .

“Quello che è successo ieri è deplorevole. Tutti solidali con coloro che avrebbero potuto essere colpiti da questo episodio, di cui la grande vittima è stato lo stesso autore”, ha aggiunto il senatore.

Moraes ha detto che “quello che è successo ieri [quarta, 13] Non è un fatto isolato dal contesto. […] È un contesto che risale a quando il famoso ‘hate office’ iniziò a lanciare discorsi di odio contro le istituzioni, contro la STF soprattutto, contro l’autonomia della magistratura e contro i ministri e le loro famiglie”.

Ha anche classificato l’atto come “estremismo nato e cresciuto in Brasile oggi” e che deve essere combattuto. Per lui, questo “incitamento all’odio” stava crescendo “sotto la falsa copertura di un uso criminale della libertà di espressione”.

“Il Paese può essere pacificato solo responsabilizzando i criminali, non esiste alcuna possibilità di pacificazione con l’amnistia per i criminali. Un criminale amnistiato è un criminale impunito”, ha emendato, chiedendo “la piena responsabilità di coloro che hanno attaccato la democrazia, che generano eventi come quello di ieri”.



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