Marina Silva (Rede), ministro dell’Ambiente, si è unita alla lista degli alleati del presidente Luiz Inácio Lula da Silva (PT) che condannano l’insediamento di Nicolás Maduro a presidente del Venezuela dopo flagranti frodi nei post elettorali del luglio 2024 sui social media , questa domenica (12), Marina ha dichiarato che il candidato dell’opposizione, Edmundo González, del centrodestra, ha ottenuto la “stragrande maggioranza” dei voti.
Il chavista si è insediato venerdì (10) per il suo terzo mandato consecutivo, in una cerimonia alla quale hanno partecipato rappresentanti del PT, del MST e del governo brasiliano. La vittoria è stata ampiamente contestata dalla comunità internazionale, soprattutto dopo che la Corte elettorale venezuelana si è rifiutata di presentare prove per dimostrare il risultato.
Per Marina Silva, Maduro è rimasto al potere solo perché controlla tutte le istituzioni del Paese, compresa la magistratura e le forze armate, oltre a contare sull’appoggio di movimenti politici e organizzazioni parallele.
Ad oggi, il governo Lula non ha riconosciuto la rielezione di Maduro, anche se ha chiesto formalmente la divulgazione dei dati elettorali, mai presentati dalle autorità venezuelane. Lula, storico alleato del regime chavista dai tempi del defunto presidente Hugo Chávez (1954-2013), ha evitato di farsi coinvolgere negli scontri diretti con Caracas. Per sostenere la tesi che i governi chavisti sono democratici, Lula ha addirittura sostenuto che la democrazia è un concetto relativo.
Marina, in un post sul suo profilo Threads, ha citato González e María Corina Machado affermando che “la lotta dell’opposizione venezuelana passerà alla storia della resistenza democratica contro i regimi autoritari”.
Il ministro ha concluso chiedendo che le democrazie, soprattutto nelle Americhe, continuino “a chiedere la fine della mancanza di rispetto dei diritti umani e delle regole democratiche, per garantire la volontà sovrana del popolo venezuelano e il ritorno alla normalità democratica, con elezioni libere e trasparenti”.
Nei giorni scorsi anche altri alleati di Lula si sono espressi critici nei confronti dell’insediamento di Maduro: il senatore Randolfe Rodrigues (PT-AP), leader del governo al Congresso, il governatore del Pará, Helder Barbalho (MDB), e il vicepresidente presidente del Repubblica, Geraldo Alckmin (PSB).