Una camera in un albergo che del XX secolo ha visto tutto: l’epoca imperiale e la Grande Guerra, la vivace Berlino degli anni ’20 e la Repubblica di Weimar, il nazismo e l’altra guerra, le rovine e l’anno zero, la dittatura comunista, il muro che passò a pochi metri dall’hotel Adlon e quel felice autunno del 1989 quando quel muro cadde. Una stanza e una donna. La donna è Angela Merkel. Ciò che determinò la prima metà della sua vita, 35 anni sotto il regime della Repubblica Democratica Tedesca, fu questa stessa storia di separazione e privazione della libertà. Durante l’altra metà della sua vita, buona parte dei restanti 35 anni, fu lei a cercare di determinare dal potere il corso del suo Paese e del suo continente. Il 26 novembre la Merkel pubblica Libertad (RBA), le sue tanto attese memorie. El País Semanal l’ha incontrata all’inizio di novembre in questa stanza d’albergo per parlare della sua vita e della sua eredità. Accanto ad una finestra che si affacciava sulla Porta di Brandeburgo, abbiamo visto una donna di fronte alla sua storia, di fronte alla Storia. La sentenza è necessariamente provvisoria. Un’intervista di Marc Bassets, questa domenica, 24 novembre a Il Paese settimanale.