Malaga davanti a Teruel: gli appartamenti turistici aumentano i prezzi degli affitti a lungo termine fino al 33% | Spagna
La presenza di case turistiche nelle città influenza chiaramente l’aumento del prezzo degli affitti a lungo termine. Sembra ovvio, ma finora sono pochi i lavori svolti al riguardo che lo dimostrano sulla base di un’analisi dettagliata. Per questo è rilevante uno studio promosso dall’Università di Malaga, in collaborazione con due istituti di ricerca, che riflette nelle sue prime conclusioni che nelle zone dove ci sono molti appartamenti per vacanze, i prezzi degli affitti crescono del 33% in più che se questi alloggi non lo fossero. esistere. Il documento evidenzia come queste proprietà siano diventate un’altra “manifestazione della capacità di mercificazione del capitalismo” e sottolinea la necessità di “meccanismi di regolamentazione a breve termine per garantire l’accesso a soluzioni abitative dignitose”.
Il lavoro è stato presentato pochi giorni fa in una conferenza tenutasi presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Malaga diretta dal professor Manuel Moreno Linde sulla base del progetto di ricerca L’impatto dell’edilizia a scopo turistico nella provincia di Malaga: analisi e proposte del diritto pubblico. I ricercatori hanno raccolto informazioni da servizi di mappatura, vari database e variabili di prezzo in un periodo compreso tra il 2016 e il 2023.
Il tutto basato su quattro località principali. Da un lato Siviglia e Malaga, città dove il numero di appartamenti per vacanze è elevato, la loro crescita negli ultimi anni è stata rapida e i sintomi della turistificazione sono molteplici. Dall’altro Jaén e Teruel, dove il peso di tutti questi fattori turistici è molto minore. Sono state inoltre effettuate interviste ai residenti del centro storico della capitale di Malaga, la principale area di interesse, tra novembre 2023 e febbraio 2024. Da tutto ciò è emerso un modello complesso che ha permesso loro di trarre conclusioni diverse.
La principale è che quando i quartieri hanno più del 10% del loro patrimonio immobiliare dedicato al turismo, i prezzi degli affitti a lungo termine subiscono un aumento considerevole. Lo studio evidenzia che a Malaga questo aumento è stato del 31% e a Siviglia del 33%. E anche se a Jaén e Teruel non ci sono zone con tanta pressione turistica, se ci fossero, i prezzi aumenterebbero rispettivamente del 44% e del 46%, secondo le stime calcolate.
“Sappiamo che la crescita dei prezzi degli affitti è multiforme e non è influenzata solo dal turismo; In effetti, non diminuirebbe automaticamente se tutte le case turistiche scomparissero. Ma questo studio dimostra la grande relazione tra la sua presenza e l’aumento delle entrate,” dice Enrique Navarro, direttore della sede di Malaga dell’Istituto Andaluso di Ricerca e Innovazione nel Turismo (IATUR) che, insieme all’Istituto di Ricerca Legale nel Governo e Territorio (I-INGOT) è stata incaricata della realizzazione dello studio.
Situazione “preoccupante”.
L’esempio più chiaro si trova nel quartiere malaghegno La Merced, proprio quello con la maggiore presenza di alloggi ad uso turistico in città: lì il costo al metro quadrato è aumentato dagli 8,8 euro che aveva nel 2016, quando la zona era aveva solo il 5% di appartamenti turistici, a 18 euro nel 2024, anno in cui supera il 40%. Più del doppio. In cambio, il prezzo in questi otto anni è passato da 10,4 a 11,4 euro in località come Ciudad Jardín o Parque del Sur, dove si trovano appena lo 0,6% delle case turistiche.
La situazione “è preoccupante per le destinazioni urbane ad alta intensità turistica come Malaga e Siviglia”, ammette lo studio, che comprende che ciò provoca “un aumento delle proteste sociali” a causa delle difficoltà che genera nell’accesso all’acquisto o all’affitto di un piano. Non è un caso che entrambe le città andaluse siano quelle con il maggior numero di persone che si sono radunate nelle loro strade per chiedere l’accesso agli alloggi e denunciare le conseguenze del turismo di massa, come l’espulsione dei residenti dai loro quartieri. Per questi motivi, il 9 novembre, circa 13.000 persone hanno manifestato in entrambe le capitali.
“Possiamo affermare che esiste una correlazione spaziale significativa tra il prezzo degli affitti e la concentrazione di case turistiche a Malaga”, insiste lo studio, che sottolinea che l’impatto è molto significativo, e lo è ancora di più se si considera che il Il numero delle licenze per appartamenti di vacanza “continua a crescere”. Ora, almeno, questo aumento ha subito un rallentamento da quando il Comune di Malaga ha posto degli ostacoli. Innanzitutto, limitando le nuove licenze agli appartamenti che hanno un ingresso indipendente e, in secondo luogo, vietando la concessione di più permessi in 43 quartieri, proprio quelli che hanno più dell’8% di case turistiche rispetto al loro patrimonio immobiliare totale.
Per sapere quali fossero, il comune ha commissionato un’analisi della situazione, che ha concluso anche che dove ci sono più appartamenti turistici, ci sono anche affitti più alti e più espulsioni di vicini, oltre a una minore qualità della vita per chi soggiorna per ragioni quali il rumore o la scomparsa del commercio tradizionale. Nel centro di Malaga, ad esempio, non ci sono più negozi di ferramenta.
Nella stessa conferenza tenutasi presso la Facoltà di Giurisprudenza, Fátima Santos, ricercatrice IATUR, ha mostrato dati che riflettono come tutti gli indicatori relativi al turismo – dal numero di turisti ai pernottamenti o ai posti di alloggio – non hanno smesso di crescere dall’inizio della pandemia la città di Málaga.
E che in luoghi come il centro storico l’intensificazione è ancora maggiore con la crescita di tutte le tipologie di imprese legate al settore, “un’espansione che non riguarda più solo il centro, ma si è estesa anche ai quartieri circostanti”, ha sottolineato Santos, dove si espande come una macchia d’olio, proprio come accade con gli appartamenti turistici. “Che l’edilizia abitativa sia un bene di mercato è una realtà logica all’interno del sistema economico liberale in cui operiamo; La sua considerazione esclusiva come bene di mercato, a scapito di tutto il resto, è una scelta discutibile che comincia ad essere contestata dalla società”, conclude lo studio.
Prezzi ai “massimi storici” a Malaga
Gli ultimi dati di Idealista Riflettono che il prezzo delle case a Malaga è “ai massimi storici”. Il prezzo medio al metro quadrato è quindi di 3.215 euro, più del doppio di quello di dieci anni fa, quando era di 1.535 euro. Anche gli affitti sono più alti che mai. Oggi un metro quadro costa in media 15 euro, una cifra che è il 12,5% in più rispetto a un anno fa e raddoppia rispetto a 10 anni fa, quando arrivava a 6,8 euro, secondo i dati del portale immobiliare.