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Lupion propone il PDL contro il decreto Lula che regolamenta le forze di polizia



Il presidente del Fronte parlamentare per l’Agricoltura della Camera dei Deputati, Pedro Lupion (PP-PR), ha presentato un Progetto di decreto legislativo (PDL) per sospendere gli effetti del decreto firmato dal presidente Lula (PT) che regola l’impiego della polizia forza.

Nel testo firmato da Lula si afferma che le armi da fuoco possono essere utilizzate solo quando altre risorse “di minore intensità non sono sufficienti per raggiungere gli obiettivi legali previsti”.

Tale utilizzo non è ritenuto legittimo nei confronti di persona in fuga disarmata; che non comporti un rischio immediato di morte o lesioni agli agenti di polizia o a terzi; e contro un veicolo che non rispetta il blocco della polizia sulle strade pubbliche, tranne quando esiste il rischio di morte o lesioni.

“Attenzione! Ho presentato un progetto di decreto legislativo (PDL) per sospendere il decreto 12.341 del governo Lula, che tratta dell’uso della forza da parte dei professionisti della pubblica sicurezza”, ha affermato giovedì il deputato Pedro Lupion in un post sul suo profilo su X (26 ).

Secondo il parlamentare il decreto rappresenta “un grave attacco al Patto federativo perché interferisce con l’autonomia degli Stati brasiliani”.

“L’Unione non ha il potere di determinare come gli stati dovrebbero gestire le risorse del Fondo nazionale per la pubblica sicurezza. La misura del PT è incostituzionale e assurda e compromette l’adattamento delle politiche di sicurezza alle realtà regionali”, ha scritto il deputato.

Il governo vuole “suonare davanti al pubblico”

Secondo il parlamentare, inoltre, l’obiettivo del governo con il decreto è quello di “’fare il gioco del pubblico’, senza prestare attenzione alle reali esigenze e alla complessità dell’azione degli agenti di pubblica sicurezza. Regolamentare l’uso della forza senza valorizzare l’esperienza di chi è in prima linea significa sminuire chi agisce per frenare la violenza nel Paese”.

“Come se non bastasse, il decreto impone procedure che possono rendere irrealizzabile l’azione delle forze di sicurezza, con adempimenti burocratici che possono compromettere l’efficienza dell’azione di polizia, oltre a mettere a rischio l’incolumità della popolazione e degli agenti”, ha aggiunto Lupion.

Il governo nega che il decreto sia stato emanato a porte chiuse

Mercoledì (24), dopo le critiche di governatori e parlamentari, il segretario nazionale della Pubblica Sicurezza, Mário Sarrubbo, ha affermato che il decreto non è stato emanato a porte chiuse.

Secondo Sarrubbo il decreto “non è stato creato a porte chiuse” e la preparazione del documento “ha avuto la partecipazione delle forze dell’ordine”.



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Luca

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