Lunedì si terrà l’udienza pubblica sulle politiche Meta, dice AGU
L’Ufficio del Procuratore Generale Federale (AGU) ha annunciato che il udienza pubblica sugli effetti delle nuove politiche Meta avrà luogo lunedì prossimo (22).
“Obiettivo dell’audizione è quello di raccogliere sovvenzioni e contributi da parte della società civile, della comunità accademica, delle piattaforme digitali, degli enti di controllo e delle istituzioni pubbliche e private sul tema, con particolare riguardo ai cambiamenti annunciati dalla piattaforma digitale Meta (società madre di Facebook, Instagram, Threads e Whatsapp) nella sua politica di moderazione dei contenuti”, ha affermato l’istituzione in un comunicato stampa diffuso venerdì (17).
L’evento, previsto in precedenza giovedì (16), si svolgerà nell’auditorium della Escola Superior da AGU, a Brasilia, dalle 14:00 alle 18:00. Il programma definitivo e l’elenco degli ospiti non sono ancora stati resi disponibili.
Sempre secondo l’AGU, l’udienza avrà il sostegno di membri del Ministero della Giustizia e della Pubblica Sicurezza, del Ministero dei Diritti Umani e della Cittadinanza, del Segretariato per le Comunicazioni Sociali della Presidenza della Repubblica e del Ministero delle Finanze.
Il bando, pubblicato in un’edizione straordinaria della Gazzetta Ufficiale dell’Unione (DOU), informa che i partecipanti dovranno esprimere il proprio parere sui seguenti argomenti:
- Politica di condotta incitante all’odio per le piattaforme digitali;
- misure volte a mitigare la circolazione di contenuti criminali e illeciti in
piattaforme digitali; - impatto sociale e sostenibilità del giornalismo professionale con eventuali
fine dei programmi di fact-checking in Brasile e sostituzione con altre metodologie,
come “note della community”; - miglioramento del canale di segnalazione in materia di contrasto
disinformazione e violazioni dei diritti fondamentali; - necessità di un reporting trasparente sulla promozione e la tutela del
diritti fondamentali e lotta alla disinformazione; E - impatto delle modifiche alla moderazione dei contenuti sui gruppi
persone storicamente emarginate, come le donne, le persone LGBTQIA+, gli immigrati e le persone
con disabilità, alla luce del regime giuridico-costituzionale brasiliano di uguaglianza, di no
discriminazione, libertà di espressione e dignità umana, in linea con
con i principi e le norme del diritto internazionale dei diritti umani, in particolare
gli impegni assunti dal Brasile nell’ambito del Sistema Interamericano e il
delle Nazioni Unite, assicurandone la piena tutela e contrastando le pratiche
discriminazione negli ambienti digitali.
Lunedì (13) Meta ha risposto a una richiesta dell’AGU di spiegazioni sugli effetti della chiusura del programma di fact-checking dell’azienda sui social media.
Modifiche agli obiettivi
La società ha annunciato, il 7 gennaio, nuove linee guida per garantire maggiore “libertà di espressione” sui social network.
Tra le azioni c’è la riduzione dei filtri e la moderazione dei contenuti, oltre alla fine del controllo dei fatti (e della disinformazione) diffusi dagli utenti.
Il CEO della piattaforma, Mark Zuckerberg, ha anche annunciato la sua intenzione di collaborare con il governo di Donald Trump contro le azioni dei governi di quei paesi che prendono di mira le aziende statunitensi e che sostengono “maggiore censura”.