Lula sanziona con veti il progetto di un parco eolico offshore
Il presidente Luiz Inácio Lula da Silva (PT) ha approvato, con veti, un disegno di legge che stabilisce il quadro normativo per la produzione di energia eolica offshore. Il membro del PT ha posto il veto su parte delle “jabutis”, proposte che non avevano alcuna relazione con il progetto originale.
La sanzione è stata pubblicata venerdì sera (10), in un’edizione straordinaria della Gazzetta ufficiale dell’Unione (DOU). I veti possono ancora essere annullati o mantenuti durante l’analisi del Congresso.
In una nota, il governo precisa che gli articoli 22, 23 e 24 sono stati stralciati dalla PL 576/2021, in quanto mirano a “mantenere matrici più inquinanti, costose e inefficienti come le centrali termoelettriche, a carbone e a gas”. Inoltre, potrebbero comportare ad un aumento delle bollette elettriche per i consumatori.
“Si tratta, insomma, di misure che incidono sulle tasche dei cittadini e sull’equilibrio dei conti pubblici, con un costo stimato in miliardi”, ha detto Planalto. Tra i punti di veto c’è il dispositivo che estendeva fino al 2050 la contrattualizzazione delle centrali termiche a carbone, i cui contratti avrebbero dovuto scadere nel 2028; l’acquisizione obbligatoria di quasi 5 GW di piccoli impianti idroelettrici (PCH); tra gli altri.
All’inizio di questo mese, 12 enti del settore elettrico hanno chiesto a Lula di porre il veto sugli “jabuti” nella proposta. Le associazioni hanno sottolineato che se il testo fosse pienamente approvato potrebbe costare 545 miliardi di real entro il 2050, causando “impatti sostanziali” per il settore e i consumatori con un aumento del 9% dell’energia.
“La sanzione presidenziale mira a posizionare il Brasile come leader nella transizione energetica globale, allineandosi con le principali tendenze nell’esplorazione delle energie rinnovabili e rafforzando il suo impegno per la sostenibilità ambientale, lo sviluppo economico e la riduzione delle disuguaglianze regionali”, ha affermato il governo. .