Lula sancisce, con veti, la legge che regola la produzione di energia eolica offshore
Il presidente Luiz Inácio Lula da Silva (PT) ha approvato il disegno di legge n. 576/2021, che regola la produzione di energia eolica in alto mare, ma hanno posto il veto su dispositivi considerati incompatibili con l’obiettivo principale della proposta. La decisione è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale dell’Unione questo venerdì (10), segnando una pietra miliare normativa per il settore energetico offshore in Brasile.
La generazione di energia eolica offshore utilizza turbine installate su piattaforme fisse o galleggianti sul fondale marino, sfruttando la forza costante e intensa dei venti offshore. Quello tecnologiaconsiderato più efficiente dell’energia eolica onshore, è una fonte di energia pulita e rinnovabile. Con la nuova legge, il Brasile cerca di consolidarsi come riferimento globale nella transizione energetica, riducendo i costi e rafforzando la sicurezza energetica.
La normativa definisce le linee guida per l’utilizzo del potenziale energetico nelle aree sotto il controllo dell’Unione, come il mare territoriale e la piattaforma continentale. Fornisce inoltre incentivi per l’industria nazionale, la creazione di posti di lavoro e la sostenibilità, compresi i requisiti per lo smantellamento delle strutture e il ripristino ambientale delle aree esplorate.
Durante l’elaborazione al Congresso, il testo originale del progetto è stato modificato con l’inclusione di dispositivi noti come “jabutis” – emendamenti non correlati alla proposta iniziale. Tra gli articoli vietati ci sono:
- Contrattazione obbligatoria di fonti fossili: I dispositivi che obbligavano a contrattare l’energia proveniente da centrali termoelettriche a carbone e gas naturale sono stati bloccati perché contraddicevano l’agenda della transizione energetica e aumentavano i costi per i consumatori.
- Variazione degli indici tariffari: È stato posto il veto anche sulle modifiche che potrebbero aumentare le tariffe energetiche fino al 9% e generare un costo aggiuntivo di 545 miliardi di R$ entro il 2050.
- Sovvenzioni e incentivi per le tecnologie nascenti: Gli articoli che ampliavano i sussidi o richiedevano contratti per fonti ancora in fase di sviluppo, come l’idrogeno liquido, erano considerati irrealizzabili a causa dell’incertezza dei costi.
Secondo il governo, questi dispositivi rappresenterebbero impatti economici e ambientali negativi, oltre a scoraggiare gli investimenti nelle energie rinnovabili. I veti presidenziali saranno comunque analizzati dal Congresso Nazionale, che potrà mantenerli o annullarli. Il deputato Zé Vitor (PL-MG), relatore del progetto, ha indicato che si sta cercando di revocare i veti, ma il governo ha già segnalato la volontà di difendere la sua decisione, comprese eventuali misure legali.
Il quadro normativo stabilisce un nuovo livello per il Brasile nell’esplorazione dell’energia offshore, con il potenziale per attrarre investimenti e promuovere una matrice energetica più pulita. Attualmente il Paese è il sesto produttore di energia eolica al mondo e, con la regolamentazione, spera di consolidare la propria leadership nella transizione energetica globale.
Pubblicato da Felipe Dantas