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Lula miete tempesta – 23/12/2024 – Dora Kramer


Non tutto ciò che il presidente Luiz Inácio da Silva (P.T) afferma che vale la pena credere nella scrittura. Lo dimostrano le loro professioni di fede nell’aggiustamento fiscale, intervallate da azioni contrarie.

Da qui la diffidenza con cui sono state accolte le sue parole nel video diffuso venerdì scorso, in un testo pensato per alzare bandiere bianche al “mercato”.

Lì il presidente si è preso una pausa dal negazionismo, evitando la versione cospiratoria dell’attacco speculativo al reale con l’obiettivo di rovesciare il governo; ha assunto un impegno per la stabilità economica, il controllo dell’inflazione e ha segnalato l’emissione di nuove misure di contenimento dei costi.

Tutto era molto ben progettato e formattato secondo le nuove regole della comunicazione governativa. Cosa professionale. Gabriele Galípolo da un lato, Fernando Haddad dall’altro, al centro, il presidente che elogia la responsabilità.

Perfetto nella forma e nel contenuto. Se non fosse per lo stock di segnali scambiati emessi dal Lula.

La settimana precedente, Lula aveva detto in un’intervista a Fantástico, su TV Globo, che il tasso di commissioni l’altezza era l’unica “cosa sbagliata” in Brasile.

Sei giorni dopo, appare lodando la futura amministrazione del Banco Centrale sotto lo stesso Galípolo, che il giorno prima aveva ritenuto corretto l’aumento dei tassi date le circostanze e aveva anche smontato la versione dell’attacco speculativo.

I segnali scambiati generano discredito rispetto ai gesti futuri. Sono visti come un’intenzione momentanea per raggiungere un obiettivo specifico.

La manifestazione presidenziale ha contribuito in parte all’arretramento della svalutazione della nostra moneta rispetto al dollaro. L’altra quota, la più consistente, è dovuta agli interventi del BC nel scambio.

La stabilità economica richiede molto di più. Lula dice che il 2025 sarà “l’anno del raccolto”. Avevo già detto la stessa cosa riguardo al 2024, che sarà la semina della tempesta da raccogliere nel periodo a venire, se la retorica presidenziale continuerà nella stessa direzione.

Il mondo del denaro è vasto, non si limita all’Avenida Faria Lima e muove la vita di tutti. Se Lula si rifiuta di aiutare per convinzione ideologica, dovrebbe almeno essere disposto a non intralciarsi.


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