Il presidente Lula (P.T) ha affermato giovedì (28) che “nessun altro può negare” che vi sia stato un tentativo di colpo di stato per impedirgli di assumere la presidenza della Repubblica nel gennaio 2023.
“Sai cosa sta succedendo nella politica mondiale e nella politica brasiliana. Conosci la quantità di bugie, odio, conosci il tentativo di colpo di stato nel 2008 [2022]che ormai sta diventando realtà, nessuno lo può più negare”, ha affermato.
“In effetti, hanno tentato di organizzare un colpo di stato per impedirci di assumere la presidenza della Repubblica”, ha aggiunto Lula, nella sua prima manifestazione pubblica su questo argomento dopo l’incriminazione dell’ex presidente. Jair Bolsonaro (PL) e altre 36 persone coinvolte nelle indagini Polizia federale.
Lula ha partecipato alla cerimonia di lancio del programma Periferia Viva, al Palácio do Planalto.
Martedì (26), il ministro Alessandro di MoraesFare STF (Corte Suprema Federale), ha deciso di ribaltare la segretezza dell’indagine del PF sul complotto del colpo di stato del 2022.
Gli atti sono stati trasmessi anche alla PGR (Procura Generale), incaricata di analizzare le prove e decidere se denunciare o meno gli indagati.
Secondo il rapporto finale, l’ex presidente ha guidato il colpo di stato alla fine del 2022 e la rottura democratica non è stata raggiunta a causa di “circostanze indipendenti dalla sua volontà”.
Secondo il PF, “le prove ottenute nel corso delle indagini dimostrano inequivocabilmente” che Bolsonaro “ha pianificato, agito e avuto un controllo diretto ed effettivo sugli atti esecutivi compiuti dall’organizzazione criminale che mirava a realizzare un colpo di stato e l’abolizione dello Stato di diritto democratico”.