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Lula definisce “ingrati” i governatori che hanno criticato la rinegoziazione del debito


Dopo che il presidente ha posto il veto su 13 sezioni della legge, Romeu Zema (MG), Cláudio Castro (RJ) ed Eduardo Leite (RS) si sono opposti alla decisione del Palácio do Planalto

CONTENUTO DI FÁTIMA MEIRA/ENQUADRAR/ESTADÃOLula ha sottolineato che i cinque maggiori debitori hanno mostrato ingratitudine non riconoscendo gli sforzi del governo federale e del Congresso nazionale
Giovedì scorso (17), il presidente Luiz Inácio Lula da Silva ha espresso insoddisfazione nei confronti dei governatori che non li hanno ringraziati per aver approvato il disegno di legge di rinegoziazione del debito statale. Durante la settimana, nel sancire il provvedimento, Lula ha posto il veto su 13 sezioni del progetto, comprese quelle che consentivano l’utilizzo dei fondi provenienti dall’esplorazione delle risorse naturali e del Fondo di sviluppo regionale. La decisione di porre il veto su queste sezioni è stata presa dopo un incontro con il team economico e i membri del Congresso Nazionale, con l’obiettivo di garantire un equilibrio fiscale più sostenibile.

La nuova legge sul programma di rifinanziamento del debito statale stabilisce la riduzione degli interessi sui debiti, soggette a contropartite in settori quali l’istruzione e i servizi igienico-sanitari. L’importo degli interessi può essere adeguato fino al limite del tasso annuo misurato dal IPCAl’indice generale dei prezzi al consumo. Inoltre, gli Stati avranno la possibilità di trasferire aziende pubbliche, beni mobili e immobili, crediti e altri beni per ridurre il debito con il governo federale. Il saldo residuo può essere pagato a rate fino a 30 anni, offrendo un significativo sollievo finanziario agli Stati indebitati.

Lula ha sottolineato che i cinque maggiori debitori, tra cui Goiás, Minas Gerais, Rio de Janeiro e Rio Grande do Sul, hanno mostrato ingratitudine non riconoscendo gli sforzi del governo federale e del Congresso Nazionale. Ha criticato i governatori che si sono lamentati delle condizioni imposte, affermando che alcuni non mostrano interesse a saldare i propri debiti. Il presidente ha sottolineato che l’accordo raggiunto sul debito degli Stati è eccezionale nella storia del paese e rappresenta un’opportunità unica per gli Stati di riorganizzare le proprie finanze.

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Attualmente il debito totale degli Stati ammonta a circa 760 miliardi di reais, di cui circa il 90% concentrato in quattro Stati. Questa concentrazione del debito in pochi stati rende la rinegoziazione ancora più cruciale per la stabilità economica del paese.

*Con informazioni di André Aneli

*Rapporto prodotto con l’aiuto dell’intelligenza artificiale





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