Lula definisce “ingrati” i governatori che hanno criticato la rinegoziazione del debito
Dopo che il presidente ha posto il veto su 13 sezioni della legge, Romeu Zema (MG), Cláudio Castro (RJ) ed Eduardo Leite (RS) si sono opposti alla decisione del Palácio do Planalto
La nuova legge sul programma di rifinanziamento del debito statale stabilisce la riduzione degli interessi sui debiti, soggette a contropartite in settori quali l’istruzione e i servizi igienico-sanitari. L’importo degli interessi può essere adeguato fino al limite del tasso annuo misurato dal IPCAl’indice generale dei prezzi al consumo. Inoltre, gli Stati avranno la possibilità di trasferire aziende pubbliche, beni mobili e immobili, crediti e altri beni per ridurre il debito con il governo federale. Il saldo residuo può essere pagato a rate fino a 30 anni, offrendo un significativo sollievo finanziario agli Stati indebitati.
Lula ha sottolineato che i cinque maggiori debitori, tra cui Goiás, Minas Gerais, Rio de Janeiro e Rio Grande do Sul, hanno mostrato ingratitudine non riconoscendo gli sforzi del governo federale e del Congresso Nazionale. Ha criticato i governatori che si sono lamentati delle condizioni imposte, affermando che alcuni non mostrano interesse a saldare i propri debiti. Il presidente ha sottolineato che l’accordo raggiunto sul debito degli Stati è eccezionale nella storia del paese e rappresenta un’opportunità unica per gli Stati di riorganizzare le proprie finanze.
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Attualmente il debito totale degli Stati ammonta a circa 760 miliardi di reais, di cui circa il 90% concentrato in quattro Stati. Questa concentrazione del debito in pochi stati rende la rinegoziazione ancora più cruciale per la stabilità economica del paese.
*Con informazioni di André Aneli
*Rapporto prodotto con l’aiuto dell’intelligenza artificiale