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Lula autorizza con veti l’adeguamento del Programma ‘Minha Casa Minha Vida’


La legge mira a facilitare la regolarizzazione dei terreni negli insediamenti urbani con supporto tecnico e finanziario.

Spencer Platt/Getty Images/AFPMartedì (31), il presidente Luiz Inácio Lula da Silva ha approvato una nuova legge che modifica il Programma Minha Casa, Minha Vida (MCMV)

Questo martedì (31), il presidente Luiz Inácio Lula da Silva ha approvato una nuova legge che modifica il Programma La mia casa, la mia vita (MCMV)con l’obiettivo di agevolare la regolarizzazione fondiaria negli insediamenti urbani. Tuttavia, la sanzione è stata accompagnata da veti che influiscono direttamente sull’attuazione di alcune misure proposte. Uno dei principali veti è stato rivolto all’articolo che intendeva ampliare gli obiettivi del Programma nazionale di edilizia urbana (PNHU). La proposta vetata includeva la regolarizzazione delle terre tra gli obiettivi del programma, oltre a stabilire che l’Unione dovesse destinare almeno il 2% delle risorse del PNHU a questo scopo, e un altro 2% per sussidi economici nelle città fino a 50mila abitanti.

La motivazione presentata per il veto sottolineava che l’inclusione della regolarizzazione fondiaria potrebbe nuocere all’interesse pubblico, poiché potrebbe comportare una riduzione delle risorse destinate alla costruzione di nuove unità abitative. “La proposta legislativa va contro l’interesse pubblico ignorando l’evoluzione normativa del Programma Minha Casa Minha Vida, riducendo potenzialmente le risorse destinate alla fornitura di unità abitative e irrigidendo la gestione di bilancio delle risorse destinate ai programmi di edilizia urbana” , ha precisato la motivazione .

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Un altro veto importante è stato legato alla contingenza delle risorse destinate ai sussidi economici e al Fondo di Garanzia per l’Edilizia Popolare (FGHab). Questa decisione è stata considerata incostituzionale, poiché violava le norme stabilite sulla gestione delle finanze pubbliche, compromettendo l’efficacia del programma abitativo. “Nonostante le buone intenzioni del legislatore, la norma proposta comporterebbe, oltre alla già segnalata contraddizione con l’interesse pubblico, anche l’incostituzionalità per diretto affronto all’art. 163, comma I, della Costituzione, che riserva alla Legge complementare le norme in materia di finanza pubblica. Va osservato che, nel nostro ordinamento, l’art. 9 della Legge complementare 4 maggio 2000, n. 101, regola le possibilità di limitazione degli impegni e delle operazioni finanziarie”, si legge nel testo pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione.

*Rapporto prodotto con l’aiuto dell’intelligenza artificiale
Inserito da Victor Oliveira





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