L’Ufficio legale accusa il giudice Hurtado di aver omesso le prove che scagionano il procuratore generale nel caso del fidanzato di Ayuso | Spagna
La Procura dello Stato, difendendo il Procuratore Generale dello Stato, Álvaro García Ortiz, nel caso aperto presso la Corte Suprema per presunta rivelazione di segreti, ritiene che il giudice istruttore abbia omesso prove rilevanti che scagionano il suo cliente. Per questo motivo, la Procura Generale ha fatto appello al giudice Ángel Hurtado affinché sospenda la dichiarazione del Procuratore Generale, fissata per il prossimo 29 gennaio. La difesa di García Ortiz chiede al giudice di convocare anche il fidanzato di Isabel Díaz Ayuso, l’imprenditore Alberto González Amador accusato di due reati fiscali, e altri giornalisti – di Cadena SER e EL PAÍS – che hanno appreso i dettagli delle informazioni segrete divulgate in quei giorni.
L’appello del Procuratore Generale denuncia che l’istruzione del giudice Hurtado “omette elementi di essenziale rilevanza” che dimostrano che “non esistono fondati sospetti nel Procuratore Generale o nel resto degli indagati di considerarli come possibili autori del delitto contemplato in Articolo 417. del codice penale”. La difesa di García Ortiz sostiene che l’indagine ha scoperto “molteplici controindicazioni”, tra cui il fatto che i segreti presumibilmente rivelati dal procuratore generale erano già di dominio pubblico molto tempo prima. I giornalisti di Cadena SER, El Diario.es e El Mundo hanno dichiarato davanti alla Corte Suprema di essere a conoscenza delle informazioni sulla cui fuga di notizie si sta indagando prima che il Procuratore Generale dello Stato le rivendicasse ai suoi subordinati. La Procura dello Stato denuncia che il giudice Hurtado ha “omesso e ignorato nella sua valutazione” queste controindicazioni, il che pone il Procuratore Generale dello Stato “in una situazione di indifesa”.
Il giudice Hurtado indaga da tre mesi se García Ortiz ha fatto trapelare ai media un’e-mail che l’avvocato di González Amador ha inviato il 2 febbraio alla Procura dei reati economici offrendo un accordo per ammettere due reati fiscali, pagare la somma frodata più una multa e un ritardo nel pagamento interessi (quasi 500.000 euro) in cambio della riduzione della pena richiesta a soli otto mesi ed evitando così la reclusione.
Il giornalista di El Mundo, autore di informazioni rivelatesi false – “L’accusa offre a González Amador un accordo per ammettere due reati fiscali” – ha dichiarato davanti al giudice Hurtado che “fonti dirette intervenute nelle trattative” [entre el abogado de González Amador y el fiscal] Hanno dettagliato i termini in cui è stato proposto l’accordo di conformità dall’avvocato del fidanzato di Ayuso. Il giudice Hurtado ha evitato di fare riferimento a questa confessione nell’ordinanza con cui ha convocato il procuratore generale.
Il ricorso della Procura di Stato cita altri dettagli del caso che, a suo avviso, disattivano il procedimento penale aperto contro García Ortiz.
Le email indagate non rientrano nell’istruttoria: “Non è un segreto, non è un’informazione privata”. Le e-mail tra l’avvocato del fidanzato di Ayuso, Carlos Neira, e il pubblico ministero incaricato del caso, Julián Salto, “non rientrano nelle indagini preprocedurali svolte dalla Procura, né sono incluse nelle indagini né “non hanno alcun effetto”, sostiene la difesa di García Ortiz. Gli avvocati assicurano che ciò è stato spiegato nella loro dichiarazione davanti alla Corte Suprema sia dal procuratore capo, Almudena Lastra, sia dal procuratore Julián Salto. “Si tratta di colloqui preliminari, che si inquadrano essenzialmente nel particolare modo di lavorare del Sig. Neira, avvocato tributarista, che di solito si relaziona con queste tematiche con l’area dei reati economici e, in generale, con chiunque che ritiene che ciò sia attinente alla questione da giudiziare. Gli avvocati sottolineano nel loro ricorso che il pubblico ministero Salto ha descritto l’irrilevanza di queste e-mail davanti alla Corte Suprema: “Non si è trattato strettamente di un accordo, ma di uno scambio di opinioni; Ciò che mi trasmette il signor Neira non è un segreto; Non sono informazioni private, sono informazioni che vengono inviate ad una casella di posta generica; Le email non sono private, né il signor Neira accredita la sua rappresentanza, per me quelle email con il signor Neira non servono a nulla se non la ratifica davanti a un giudice, il resto è lettera morta”. Alla luce di questa circostanza, “è difficile sostenere che i dati e le informazioni contenuti nelle email oggetto di questo caso particolare meritino la tutela penale prevista dall’articolo 417 del Codice penale”, conclude lo Studio legale.
“La Procura Generale dello Stato ha agito in difesa della Procura della Repubblica per impedire la diffusione della notizia inverassi”. L’ordinanza del giudice Hurtado “continua ad omettere”, secondo la Procura, “che i fatti imputati agli indagati rientravano nelle funzioni e nei poteri della Procura”. “In primo luogo, nell’obbligo di rendere conto, previsto dall’articolo 25 dello Statuto organico della Procura della Repubblica, riguardo ai fatti relativi alla sua missione che, per la loro importanza o significatività, il Procuratore Generale dello Stato o i Procuratori Superiori della le Comunità Autonome devono essere a conoscenza. E in connessione a ciò, nell’esercizio della garanzia istituzionale di difesa dell’operato della Procura, l’informazione all’opinione pubblica dei “fatti accaduti” secondo quanto previsto dall’articolo 4.5 del citato Statuto, e la sua elaborazione da parte l’Istruzione 3/2005, del 7 aprile, sui rapporti della Procura della Repubblica con i media. Soprattutto quando si tratta di evitare l’estensione delle notizie inverassi con grave danno all’immagine della Giustizia e alla funzione dei membri della Procura”.
Violazione dell’articolo 24.2 della Costituzione: assenza di difesa. La Procura della Repubblica ritiene che il diritto alla difesa di García Ortiz sia stato violato perché il giudice istruttore non gli ha dato sufficiente conoscenza anticipata di ciò che gli viene attribuito e la possibilità di allegare, proporre prove e partecipare alla sua pratica. “Comprendiamo che questi diritti non sono garantiti dall’Eccellentissimo Magistrato Investigatore quando vengono omessi fatti sostanziali e rilevanti come quelli riportati in questo documento. Oppure alcune delle accuse sono supportate da mere opinioni, prive di qualsiasi fondamento probatorio rispetto a quanto appreso. Dichiarazioni che pongono questo soggetto davanti ad una diabolica prova tesa a dimostrare che ciò che il Gip ritiene sarebbe avvenuto non si è verificato, senza alcun fondamento probatorio”. L’Ufficio legale ritiene “particolarmente grave” che il giudice abbia scritto nella sua ordinanza: “D’altra parte, uscita dalla Procura Generale dello Stato e destinata alla Presidenza del Governo, è stata diffusa la stessa email del 2 febbraio 2024, e da lì al centro della comunicazione El Plural.com”. Questa affermazione, secondo l’ufficio del procuratore, manca di prove nel caso. In questo contesto, la difesa del procuratore generale ritiene che sia a rischio il suo diritto di difesa previsto dall’articolo 24, comma 2, della Costituzione: «Ogni individuo ha diritto al giudice ordinario predeterminato dalla legge, alla difesa e all’assistenza dei un avvocato, di essere informato dell’accusa mossa nei loro confronti, di essere sottoposto a un processo pubblico senza indebito ritardo e con tutte le garanzie, di utilizzare i mezzi di prova pertinenti per la propria difesa, di non testimoniare contro se stessi, di non confessare la colpa e di presunzione di innocenza.”