Il ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot ha dichiarato alla BBC, in un’intervista pubblicata sabato (23), che l’Ucraina potrebbe lanciare missili francesi a lungo raggio contro la Russia “per legittima difesa”.
Barrot non ha confermato se siano mai state usate armi francesi. Tuttavia, ha affermato che “non ci sono restrizioni” per quanto riguarda il sostegno di Parigi all’Ucraina.
I commenti del ministro arrivano pochi giorni dopo che l’Ucraina ha utilizzato per la prima volta missili di fabbricazione statunitense e missili Storm Shadow forniti dal Regno Unito per attacchi a lungo raggio all’interno della Russia.
Il Regno Unito e la Francia avevano già fornito Storm Shadows affinché l’Ucraina potesse utilizzarlo all’interno dei propri confini.
Giovedì (21), la Russia ha lanciato un nuovo missile balistico a medio raggio contro la regione ucraina del Dnipro. Il presidente russo Vladimir Putin ha affermato che si trattava di una risposta all’uso da parte dell’Ucraina di armi a lungo raggio americane e britanniche.
In un’intervista alla BBC, Barrot ha invitato gli alleati occidentali a non imporre limiti al sostegno all’Ucraina nei confronti della Russia.
Alla domanda della BBC se la Francia prenderebbe in considerazione l’invio di soldati a combattere in Ucraina, ha risposto che “non è esclusa alcuna opzione”.
Jean-Noël Barrot ha garantito che i francesi sosterranno l’Ucraina “fortemente e per tutto il tempo necessario”, sottolineando che l’avanzata russa mette a rischio il paese stesso.
“Ogni volta che le forze russe avanzano di un chilometro quadrato, la minaccia si avvicina di un chilometro quadrato all’Europa”.
La BBC ha riferito che Barrot ha suggerito la possibilità di invitare l’Ucraina nella NATO, come richiesto dal presidente Volodymyr Zelenskyj. “Siamo aperti a estendere un invito, ed è per questo che nelle nostre conversazioni con amici e alleati, e con amici e alleati dell’Ucraina, lavoriamo per un ravvicinamento delle posizioni”, ha sottolineato il ministro francese.
La Russia prevede di costruire un nuovo nucleo della stazione spaziale entro il 2030