L’oro ha chiuso in rialzo ed ha esteso i guadagni per la quarta sessione consecutiva, mentre gli investitori continuano a cercare il bene rifugio data l’incertezza geopolitica. I prezzi del metallo dorato sono rimasti in rialzo durante la sessione, nonostante il rapporto sull’occupazione negli Stati Uniti e le buste paga siano risultati più alti del previsto.
L’oro di febbraio ha chiuso in rialzo dello 0,90%, a 2.715,00 dollari per oncia troy, sul Comex, la divisione metalli del New York Mercantile Exchange (Nymex). Nella settimana il metallo ha guadagnato il 2,22%.
Il metallo prezioso ha registrato guadagni oggi, nonostante le buste paga abbiano rafforzato il dollaro e i tassi di interesse del Tesoro, che di solito limitano i prezzi dell’oro. Secondo un rapporto di Allegiance Gold, la forza del metallo in seguito al rapporto del Dipartimento del Lavoro degli Stati Uniti evidenzia un disagio più ampio tra gli investitori.
“La reazione riflette timori più profondi su questioni strutturali come livelli di debito insostenibili, mercati sopravvalutati e incertezza geopolitica”, afferma il documento.
Sucden Financil sostiene, in una nota, che il rialzo dell’oro come domanda di bene rifugio continua a rafforzarsi, poiché il metallo è visto come una protezione contro l’inflazione.
Per TD Securities, il consolidamento dei prezzi dell’oro avviene anche sulla scia delle elezioni statunitensi, che hanno eletto Donald Trump alla presidenza, ed è coerente con precedenti analogie storiche.
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