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L’opposizione insiste sulla discussione del disegno di legge sull’amnistia dopo l’attacco alla STF


I parlamentari conservatori non vedono alcun collegamento tra le esplosioni e il saccheggio dell’8 gennaio, ma gli esperti ritengono che difficilmente la proposta verrà portata avanti

WILTON JUNIOR/ESTADÃO CONTÚDO/AEL’opposizione chiede l’amnistia PL; il testo può essere archiviato

Anche dopo la reazione del Congresso e della Corte Suprema Federale (STF) all’attentato di Brasilia, l’opposizione continua a discutere di amnistia per le persone coinvolte nei fatti dell’8 gennaio. Il deputato federale Rodrigo Valadaresrelatore del progetto di legge sull’amnistia, difende la continuità dell’elaborazione della proposta. Sostiene che non esiste alcun rapporto tra il recente attentato e la depredazione del quartier generale delle Tre Potenze nel gennaio 2023. In un’intervista, Valadares critica il tentativo di collegare gli eventi e spera che la richiesta di amnistia vada avanti, sottolineando la necessità per ottenere giustizia per coloro che hanno partecipato alle manifestazioni.

L’opposizione intendeva votare a favore proposta entro la fine dell’anno, ma il processo si è interrotto quando il presidente della Camera, Arthur Lira, ha creato un’apposita commissione per analizzare il progetto. Valadares intende negoziare un tentativo di portare avanti il ​​testo, nonostante le scadenze ravvicinate. Auspica che venga presto costituita la commissione speciale per accelerare i lavori e rendere possibile la votazione a dicembre. In questo senso, il professore di diritto costituzionale dell’Università Fluminense, Gustavo Sampaio, sottolinea che, anche se il progetto verrà approvato dal Congresso, il disegno di legge di amnistia dovrà passare attraverso la STF per verificarne la costituzionalità.

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Dopo l’attacco alla STF, molti parlamentari ritengono che il disegno di legge di amnistia non sia fattibile e hanno già presentato richieste di accantonamento. I critici sostengono che il mantenimento della proposta sarebbe un segnale che gli attacchi alla democrazia possono essere perdonati senza conseguenze. La STF condivide questo punto di vista, considerando l’attacco come il risultato di un discorso di incitamento all’odio contro le istituzioni democratiche. Pertanto, la Corte Suprema ha deciso di includere l’indagine del caso nell’inchiesta sugli atti antidemocratici dell’8 gennaio.

In questo scenario non si vedono margini di avanzamento per questo disegno di legge, come analizza la dottoressa in scienze politiche Deysi Cioccari. “Credo che nonostante attacco del 13 novembrenessun progresso significativo nella sanatoria PL non esiste più. Se osserviamo che, anche se c’è una parte dei parlamentari che vuole che questo PL vada avanti, una parte significativa ne ha già chiesto l’archiviazione, e i ministri della STF hanno già capito che lasciare andare avanti questo PL potrebbe significare una bandiera bianca per altri tipi di manifestazioni”, ha detto in un’intervista a Jovem Pan Notizie.

*Con informazioni di Janaina Camelo

*Rapporto prodotto con l’aiuto dell’intelligenza artificiale





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