L’ONU chiede elezioni “giuste e libere” in Siria dopo il periodo di transizione
Geir Pedersen, inviato speciale delle Nazioni Unite nel Paese, ha sottolineato la necessità di “aiuti umanitari immediati” e che stiamo assistendo “all’inizio di una nuova Siria”
L’inviato speciale di LUI per la Siria, Geir Pedersen, ha indetto questo mercoledì (18), a Damasco, elezioni “giuste e libere” dopo il periodo di transizione, sottolineando la necessità di “aiuti umanitari immediati” nel paese devastato dalla guerra. L’8 dicembre, una coalizione di gruppi armati – guidata dagli islamisti di Hayat Tahrir al Sham (HTS) – ha preso il potere in Siria, rovesciando il presidente Bashar al Assad, che aveva governato con autoritarismo per più di 20 anni.
“Penso che sia importante dire che c’è molta speranza e che stiamo assistendo all’inizio di una nuova Siria”, ha detto Pedersen in una conferenza stampa. Il rappresentante delle Nazioni Unite ha sottolineato la visione di una “nuova Siria che adotterà una nuova costituzione che garantisca un nuovo contratto sociale per tutti i siriani e che organizzerà elezioni giuste e libere” alla fine del periodo di transizione. Il primo ministro incaricato di guidare la transizione fino al 1° marzo, Mohamad al-Bashir, ha promesso di “garantire i diritti di tutti”.
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“C’è stabilità a Damasco, ma permangono sfide in altre aree”, ha sottolineato Pedersen, evidenziando la sua speranza in una “soluzione politica” per le aree autonome curde nel nord-est della Siria. Siriauna delle “sfide più grandi” per il nuovo governo. L’inviato speciale ha ribadito l’urgenza di “un’assistenza umanitaria immediata” e ha espresso il desiderio di una “ripresa economica” per il Paese, che è sottoposto a sanzioni.
*Con informazioni dell’AFP
Inserito da Victor Oliveira