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L’IS-K rappresenta la più grande minaccia terroristica esterna per l’Europa, dicono le Nazioni Unite

Il gruppo jihadista ha rivendicato la responsabilità dell’attacco di marzo al municipio Crocus di Mosca.

La propaggine afghana del gruppo Stato Islamico – IS Khorasan (IS-K) rappresenta la più grande minaccia terroristica esterna per l’Europa, poiché rafforza il suo potere organizzativo, ha avvertito il capo dell’ufficio antiterrorismo delle Nazioni Unite, Vladimir Voronkov. Lo riferisce la TASR in base a un rapporto dell’AFP.

“L’IS-K ha migliorato le sue capacità finanziarie e logistiche negli ultimi sei mesi, grazie anche al sostegno afghano e alla diaspora dell’Asia centrale”, ha dichiarato Voronkov.

Il gruppo jihadista ha rivendicato la responsabilità dell’attacco di marzo al complesso del municipio Crocus, fuori Mosca, che ha causato 145 morti. Il Presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato dopo l’attacco che il gruppo aveva tentato di attaccare anche in territorio francese.

Hanno intensificato il reclutamento

Mercoledì, le autorità austriache hanno arrestato dei sospetti legati all’IS che stavano presumibilmente pianificando un attacco a un concerto della cantante statunitense Taylor Swift a Vienna. Tuttavia, non sono stati segnalati legami con il ramo afghano, come riporta l’AFP.

Voronkov ha dichiarato che il rischio che la propaggine afghana compia attacchi terroristici all’estero è “diventato evidente”. Ha osservato che il gruppo ha intensificato i suoi sforzi di reclutamento.

L’ultimo rapporto del Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres sull’argomento, pubblicato il mese scorso, ha dichiarato che le autorità erano in stato di massima allerta per possibili attacchi durante il campionato europeo di calcio e le Olimpiadi estive di Parigi. Ha invitato i Paesi a unirsi per evitare che l’Afghanistan torni a essere un focolaio di attività terroristiche che colpiscono altri Stati.

Voronkov ha anche messo in guardia dalla rinascita della struttura centrale dell’IS in Medio Oriente e dal deterioramento della situazione in Africa, dove la provincia dell’IS in Africa occidentale nel Sahel ha “ampliato e consolidato le aree in cui opera”. Secondo Voronkov, c’è il rischio che se i gruppi espandono la loro influenza, il territorio dal Mali alla Nigeria settentrionale possa passare sotto il loro controllo. Ha inoltre sottolineato il crescente numero di attacchi dell’IS in Mozambico, Repubblica Democratica del Congo e Somalia.

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