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L’Iran incolpa il maltempo per l’incidente dell’elicottero che ha ucciso il presidente Raisi

Una fitta nebbia, che sale ad alta quota, ha causato lo schianto dell’elicottero che trasportava Ebrahim Raissi e altre persone contro una catena montuosa, secondo il rapporto di una commissione speciale commissionata dall’esercito iraniano.

L’incidente dell’elicottero che ha ucciso il presidente iraniano Ebrahim Raisi il 19 maggio è stato causato principalmente dalle difficili condizioni meteorologiche della zona, in particolare dalla fitta nebbia. Lo ha annunciato domenica la televisione di Stato iraniana IRIB, citando il rapporto finale dell’indagine sull’incidente, secondo quanto riportato da AFP e Reuters.

Non è stata trovata alcuna colpa estranea

Una fitta nebbia creatasi all’improvviso e cresciuta in altezza ha fatto sì che l’elicottero che trasportava Raisi e altri si schiantasse contro una catena montuosa, secondo un rapporto preparato da una commissione speciale commissionata dall’esercito iraniano.

Durante l’indagine non sono state riscontrate colpe straniere, né problemi tecnici o attacchi all’elicottero.

L’agenzia di stampa iraniana Fars, citando una fonte di sicurezza senza nome vicina alle indagini, ha riferito in precedenza, il 21 agosto, che l’incidente dell’elicottero è stato causato dalle cattive condizioni meteorologiche e dal sovraccarico. Gli investigatori avrebbero concluso che l’elicottero trasportava due persone in più rispetto alla sua capacità, prescritta dai protocolli di sicurezza.

Le Forze Armate iraniane hanno respinto questa affermazione, definendola “completamente falsa”.

Elicottero di fabbricazione statunitense

Lo schianto di un elicottero Bell 212 di fabbricazione americana è avvenuto a causa del maltempo in una zona montuosa della provincia dell’Azerbaigian orientale. Oltre a Raisi, sono rimasti uccisi il Ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollah Khan e altre sette persone. I soccorritori hanno trovato i rottami solo il giorno successivo.

La delegazione iraniana era di ritorno da un incontro con il presidente azero Ilham Aliyev, con il quale aveva inaugurato una diga sul confine comune.

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