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Lira dice che il pacchetto fiscale non ha diritto di voto, ma sta lavorando per analizzare i testi


Il presidente della Camera dei Deputati, Arthur Lira (PP-AL), ha dichiarato martedì (10) che i progetti di pacchetto fiscale inviati dal governo federale hanno “ricevuto molte critiche” da parte dei leader dei partiti e non hanno abbastanza voti per approvazione. Lira ha però affermato che la Camera sta lavorando affinché le proposte siano approvate.

“Può darsi che il Congresso decida su un’altra strada, scelga un’altra strada per ridurre o tagliare la spesa. Il testo statico uscito dal governo ha ricevuto molte critiche, sia perché è al di sotto delle aspettative del mercato, sia perché è al di sopra delle aspettative di alcuni interessi sociali”, ha affermato.

Lo ha affermato questo pomeriggio nel corso di una conferenza stampa. Lira valuta che, al momento, non ci siano voti per approvare i progetti. I relatori delle tre proposte che compongono il pacchetto dovrebbero essere annunciati questo martedì.

“Non ci sono voti. L’argomento è controverso, BPC [benefício de prestação continuada] È controverso, i bonus sono controversi, il salario minimo è controverso. È una questione che ribolle, oltre a tutta l’insoddisfazione per il mancato rispetto di una legge approvata dal Congresso e sanzionata dal Presidente della Repubblica”, ha affermato.

Secondo il presidente, il testo dovrà subire modifiche poiché ha scontentato partiti di diversi schieramenti politici, tra cui il PT, di proprietà del presidente Luiz Inácio Lula da Silva (PT). I progetti modificano, tra l’altro, le regole del quadro fiscale e limitano i benefici fiscali, oltre a determinare una revisione delle regole per la concessione dei programmi sociali.

“Sono argomenti ardui e difficili. Ci sono parlamentari di sinistra, di partiti come lo stesso PT, che hanno difficoltà a votare. Il PSOL non ha nemmeno votato sull’urgenza”, ha detto.

Emendamenti

Lunedì mattina (9), il ministro Flávio Dino, della Corte Suprema Federale (STF), ha respinto la richiesta della Procura Generale (AGU) di riconsiderare l’inasprimento dei criteri per la pubblicazione degli emendamenti parlamentari.

La decisione arriva dopo che il ministro ha stabilito che il pagamento del denaro sarà sospeso fino a quando il Congresso nazionale non avrà approvato una legislazione che garantirebbe maggiore tracciabilità e trasparenza nell’utilizzo delle risorse.

La normativa è stata approvata e sanzionata dal presidente Lula. Dino ha sbloccato il pagamento delle risorse, ma ne ha condizionato l’esecuzione al rispetto di nuove regole, più severe di quelle definite dalla legge sancita. L’azione ha scontentato i membri del Congresso.

Martedì scorso, il Palácio do Planalto ha emesso un’ordinanza per facilitare il pagamento delle risorse. Il testo presentato dall’esecutivo mira a garantire la certezza del diritto e a soddisfare i requisiti presentati dal Tribunale federale (STF).



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