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L’intelligenza artificiale nello sport è già una realtà – 24/01/2025 – Marina Izidro


Nel suo libro più recente, “Nexus: una breve storia delle reti di informazione, dall’età della pietra all’intelligenza artificiale”, lo storico e filosofo israeliano Yuval Harari affronta la rivoluzione informatica che stiamo vivendo e come la tecnologia può essere utilizzata nel bene e nel male.

Harari inizia il libro raccontando come gli esseri umani, nel corso di migliaia di anni, abbiano accumulato un potere estremo con così tante scoperte, invenzioni e conquiste. Tuttavia, poiché potere non significa saggezza, afferma che lo stesso essere umano che ha ottenuto così tanto si è messo in una crisi esistenziale, trovandosi sull’orlo del collasso ecologico causato dall’abuso del proprio potere e creando tecnologie come l’intelligenza artificiale, che ha la capacità di sfuggire al nostro controllo e di schiavizzarci o annientarci. “Se gli esseri umani sono così intelligenti, perché sono così autodistruttivi?”, si chiede l’autore.

L’intelligenza artificiale è già presente nella nostra vita quotidiana, spesso senza che nemmeno ce ne rendiamo conto. L’aspetto positivo è che aiuta, ad esempio, le aziende ad automatizzare e accelerare i processi e ha il potenziale per semplificarci la vita in molti modi. Allo stesso tempo, ha anche reso molte persone più pigre, per la possibilità di delegare a una macchina la funzione umana di scrivere testi ed email, fare ricerche, risolvere problemi. La tecnologia, in generale, fa parte da anni dello sport professionistico. L’arrivo dell’intelligenza artificiale sarebbe solo questione di tempo.

Questa settimana ho letto un rapporto pubblicato da Foglio su come i Winter X Games, che si terranno questo mese negli Stati Uniti, utilizzerebbero, in via sperimentale, un giudice dotato di intelligenza artificiale. Saranno ancora gli esseri umani a decidere i punteggi ufficiali e le medaglie, ma l’idea è che, in futuro, lo strumento aiuterà gli arbitri negli sport dove c’è un giudizio – e i punteggi spesso generano polemiche –, come il surf, la ginnastica o i tuffi. . Il rapporto menziona addirittura che uno strumento di intelligenza artificiale è già stato utilizzato dai giudici nei campionati mondiali di ginnastica artistica.

Il CEO degli X Games ritiene che l’intelligenza artificiale non assumerà il ruolo degli esseri umani nell’arbitraggio, ma piuttosto porterà l’obiettività negli sport soggettivi. Lo sarà? Sono d’accordo con la tua affermazione che può aiutare laddove “l’occhio non può seguire ciò che sta facendo l’atleta”.

Il CIO (Comitato Olimpico Internazionale) ha avviato un programma di studi sul tema e ritiene che l’intelligenza artificiale possa essere uno strumento di supporto per gli atleti, aiutando a individuare nuovi talenti e a sviluppare sistemi di allenamento e attrezzature sportive. Secondo lui l’arbitrato può rendere la competizione più giusta. Ma il presidente del CIO ha affermato che è necessario avere un approccio olistico alla questione, fatto in modo responsabile.

Non sarà semplice, né pratico, e spero davvero che i manager sportivi considerino questa discussione come lunga e complessa. L’intelligenza artificiale offre opportunità, ma anche rischi.

Nel caso dello sport, il focus deve sempre essere l’atleta. La performance verrà sempre da un essere umano, con corpo, muscoli, cervello e cuore. E l’emozione che regalano lo sport e un concorrente in carne ed ossa, nessuna macchina può imitarla.


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Luca

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Salve, mi chiamo Luca e sono l'autore di questo sito con utili consigli di cucina. Sono sempre stato affascinato dalla cucina e dagli esperimenti culinari. Grazie a molti anni di pratica e all'apprendimento di diverse tecniche culinarie, ho acquisito molta esperienza nel cucinare diversi piatti.