Entreranno in vigore nuove regole, che avranno un impatto su coloro che sono già nel mercato del lavoro e che hanno regole di transizione al pensionamento
Gli assicurati del INS Coloro che sono prossimi alla pensione dovrebbero prestare attenzione nel 2025 a verificare se hanno già posseduto i requisiti necessari per richiedere il beneficio. Dal 1° gennaio 2025 entreranno in vigore nuove regole che avranno un impatto su coloro che sono già nel mercato del lavoro e che hanno regole di transizione per la pensione. Tra le principali regole transitorie spicca il pedaggio al 100%. Questa modalità prevede che l’assicurato lavori e contribuisca all’INSS per un periodo pari al 100% del tempo rimanente fino alla pensione prevista per novembre 2019. Ad esempio, se mancassero due anni, il lavoratore dovrà proseguire per altri due anni.
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Un’altra opzione è il pensionamento a punti, che verrà concesso all’assicurato che raggiunge un punteggio minimo. Nel 2025 questo punteggio sarà 102 per gli uomini e 92 per le donne, con un graduale aumento fino al 2033, quando i requisiti saranno 105 punti per gli uomini e 100 punti per le donne. Inoltre c’è la regola dell’età minima, che stabilisce che gli uomini debbano avere almeno 35 anni di contribuzione e 64 anni di età, mentre le donne debbano avere 30 anni di contribuzione e 59 anni di età. Ogni anno l’età minima aumenta di mezzo punto.
Nel 2025 cambieranno anche le regole di transizione per gli insegnanti, offrendo opzioni sia basate sul punteggio che sull’età minima, con un tempo di contribuzione ridotto rispetto alle altre categorie. La riforma della previdenza sociale ha apportato modifiche significative al calcolo delle prestazioni, che ora considera tutti gli stipendi contributivi dal luglio 1994. Ciò potrebbe comportare un valore pensionistico inferiore al previsto. Il beneficio sarà pari al 60% della retribuzione media, con una maggiorazione del 2% per ogni anno di contribuzione che superi i 15 anni per le donne e i 20 anni per gli uomini.
Gli assicurati hanno la possibilità di simulare il loro pensionamento attraverso l’applicazione o il sito web Meu INSS, permettendo loro di verificare se rispettano regole più vantaggiose. Coloro che hanno acquisito il diritto alla pensione nel 2024 o prima della riforma potranno andare in pensione secondo le norme a suo tempo vigenti. È fondamentale che la decisione di chiedere il pensionamento venga presa con attenzione, tenendo conto delle nuove regole e dei benefici che si potranno ottenere in futuro. La riforma ha stabilito un’età minima di 65 anni per gli uomini e 62 anni per le donne, oltre a richiedere un periodo contributivo di almeno 15 anni per le donne e 20 anni per gli uomini. Ogni ulteriore anno di contribuzione comporta un aumento del 2% rispetto allo stipendio medio.
Pubblicato da Sarah Paula
*Rapporto prodotto con l’aiuto dell’intelligenza artificiale