L’ingresso nel Nasdaq 100 rafforza MicroStrategy, la società che possiede più bitcoin | Criptovalute
La settimana scorsa la rivista Tempo ha nominato Donald Trump persona dell’anno per la seconda volta, riconoscendo la sua influenza sugli affari mondiali “nel bene e nel male”. Nel mondo delle criptovalute, la sua importanza è stata indiscutibile: la sua vittoria e le nomine per pilotare la prima economia mondiale calzano a pennello con ciò che l’industria voleva. Ma non è l’unico volto del 2024 in questo universo. Michael Saylor, cofondatore di MicroStrategy, rappresenta l’altra faccia delle criptovalute in quello che forse è stato l’anno chiave per il settore. La società di software si è trasformata, con l’aiuto di Saylor, in un contenitore di bitcoin ed è quella che ne possiede di più: 423.650 unità, per un valore approssimativo di circa 45.000 milioni di dollari, il 2% del totale della moneta in circolazione. Sebbene Saylor non sia riuscito a convincere aziende come Microsoft a includere bitcoin (gli azionisti hanno rifiutato questa possibilità), il mercato accetta la sua strategia estremamente aggressiva. Venerdì scorso, infatti, MicroStrategy è diventata la prima azienda Di bitcoin per entrare nel Nasdaq100.
Nella revisione annuale dell’indice, MicroStrategy si è fatta strada tra le 100 aziende più importanti, occupando la posizione 40, con un peso equivalente di 47 punti base (0,47%), secondo i dati di Bernstein. Il suo ingresso non è stato privo di critiche. Fondata nel 1989, la società ha una lunga storia, ma anche una doppia identità che le ha permesso di far parte di una Borsa in cui le società finanziarie non sono ammissibili. L’attività “originale” dell’azienda è fornire software e servizi specializzati per le imprese e, pertanto, è classificata come azienda tecnologica ai sensi della Benchmark di classificazione del settore (ICB). Tuttavia, da quattro anni è diventato un accumulatore di bitcoin, e non solo investe i suoi soldi in criptovalute, ma si indebita anche sui mercati per poter aumentare la sua scommessa su questo bene digitale. Nel 2020 queste operazioni sono iniziate, in teoria per proteggersi dall’inflazione. Ma in breve tempo è diventato un “fondo bitcoin”, come lo descrivono gli analisti: un modo in più a disposizione degli investitori per ottenere esposizione al bitcoin.
Non è quindi un caso che il prezzo della società si muova al ritmo di questa criptovaluta e che le sue azioni salgano a macchia d’olio: si attestano a 408 dollari, con un incremento che sfiora il 500% nel 2024. La sua inclusione nell’indice potrebbe spingere il suo titoli ancora oltre: oggi l’azienda ha raccomandazioni di acquisto al 100% e gli analisti le danno un prezzo target di $ 557, con un potenziale di valutazione di 36,4%. La modifica entrerà in vigore venerdì 20 dicembre alla chiusura dei mercati statunitensi.
Anche la sua capitalizzazione di mercato è cresciuta, raggiungendo oltre 97,8 miliardi di dollari. James Seyffart, analista di Bloomberg Intelligence, ritiene che, per tutti questi motivi, l’ICB potrebbe riclassificarlo come titolo finanziario nella prossima revisione di marzo. Michael Lebowitz, portfolio manager di RIA Advisors, è d’accordo con questa lettura e dice a Bloomberg che senza il suo bitcoin, MicroStrategy è “essenzialmente una società morta”. Il suo core business, già residuo, ha registrato una perdita netta di 340 milioni di dollari nel terzo trimestre di quest’anno. Per questo motivo, l’esperto ritiene che dovrebbe essere riclassificata come entità finanziaria nel 2025: “Il 100% del valore della società è in bitcoin, così come le relative operazioni finanziarie, quindi è una società finanziaria”, afferma.
La sua inclusione nell’indice rappresenta un passo importante per l’azienda, poiché il selettivo Nasdaq 100 funge da riferimento per i portafogli di numerosi investitori istituzionali e la sua inclusione ha innescato l’acquisto diretto delle sue azioni da parte di fondi negoziati in borsa (ETF). tiene traccia di questo indice. Il passaggio alla modalità selettiva, quindi, gli consente di accedere a più liquidità “espandendo la sua capacità di raccogliere capitali e alimentando il suo programma di acquisto di bitcoin”, spiegano in dettaglio gli esperti di Bernstein. I fondi di investimento passivi e gli ETF hanno tempo fino a venerdì per acquistare azioni Microstrategy. Si stima che questo genererà almeno 2,1 miliardi di dollari di acquisti, che equivalgono al 20% del volume giornaliero del titolo.
La sua strategia non ha precedenti a Wall Street e la sua inclusione nell’indice potrebbe essere la spinta definitiva per altre aziende a scommettere su questa criptovaluta nei loro bilanci. David Tercero, professore di Economia presso l’Università Pontificia de Comillas – ICADE, ritiene che includere una società la cui strategia è focalizzata sul possesso di bitcoin (o altre criptovalute) sarà qualcosa che si vedrà sempre più spesso. “Essere sul Nasdaq100 gli darà ancora più visibilità e capacità di finanziamento, ma il suo prezzo azionario peggiorerà quando vedremo ampie correzioni nelle criptovalute”, avverte. Javier Molina, esperto di eToro, è d’accordo con questa idea: “Saylor sarà un visionario, ma alla fine le azioni MicroStrategy sono un bitcoin con leva. Ti stai indebitando per comprare più bitcoin e questo genera rischi, soprattutto quando arriva un ciclo ribassista, soffrirai molto”, avverte.
Dopo la vittoria di Trump, MicroStrategy ha accelerato notevolmente la raccolta fondi, acquisendo il 40% della sua posizione in bitcoin negli ultimi 40 giorni. Inoltre, ha annunciato un piano di capitale di debito denominato “21-21” (21 miliardi di capitale e 21.000 milioni di debito). Con il probabile impulso derivante dalla sua inclusione nel Nasdaq 100, è probabile che continui a vendere azioni ai livelli attuali per acquistare più bitcoin nella sua scommessa a lungo termine basata sul “buy and hold” e con la prospettiva di detenere bitcoin fino a quando non supererà oro e non solo (ovvero più di 1 milione di dollari per ogni unità di questa criptovaluta). Pertanto, il manager è ottimista: “Data la solida performance del mercato dei bitcoin e le attuali condizioni dei mercati dei capitali, c’è un notevole interesse per l’esposizione al bitcoin, sia sui mercati azionari che su quelli del debito convertibile. Prevediamo che esplorerà altre questioni a lungo termine, come le azioni privilegiate, per continuare ad espandere il proprio bilancio”, concludono.