Dominique Pelicot ha elogiato il coraggio della sua ex moglie, Gisèle, che è stata drogata da lui per un decennio, costringendola a fare sesso con uomini sconosciuti
Dominique Pelicot, principale imputato in un caso di stupro di gruppo Franciaha chiesto scusa alla sua famiglia durante il processo. Ha elogiato il coraggio della sua ex moglie, Gisèle, che è stata drogata da lui per un decennio, costringendola ad avere rapporti sessuali con uomini sconosciuti. Nel tribunale di Avignone, Pelicot, 72 anni, ha riconosciuto i suoi crimini ed ha espresso rammarico per le sofferenze causate alla sua famiglia, affermando che il dolore di non vederli è più intenso della privazione della libertà. Il processo, iniziato il 2 settembre, ha attirato l’attenzione internazionale, soprattutto per la decisione di Gisèle di non partecipare al processo a porte chiuse. È diventata una figura iconica nella lotta contro la violenza sessuale, ricevendo applausi mentre lasciava l’aula. La sua posizione coraggiosa nel condividere la sua storia e nel sostenere la diffusione delle immagini del crimine è stata ampiamente apprezzata.
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Per Pelicot la Procura chiede una pena massima di 20 anni di carcere, mentre gli altri 50 imputati, tutti originari di città vicine ad Avignone, rischiano pene dai 10 ai 18 anni. Pelicot non ha esitato ad ammettere la sua colpevolezza, ma ha anche sottolineato che gli altri imputati erano responsabili degli attacchi, anche se molti di loro contestano le accuse di stupro aggravato. La sentenza della Corte dovrebbe essere pronunciata giovedì prossimo, 19. Il caso, che ha sconvolto la società francese e internazionale, mette in luce la gravità della violenza sessuale e l’importanza di dare voce alle vittime.
Pubblicato da Sarah Paula
*Rapporto prodotto con l’aiuto dell’intelligenza artificiale