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L’ex presidente Alberto Fernández testimonia davanti a un giudice in un caso per presunta corruzione


L’ex presidente argentino Alberto Fernández ha testimoniato davanti ai tribunali federali di Buenos Aires in un caso per presunta corruzione. Sul leader peronista grava la firma di un decreto che alla fine del 2021 ordina a tutti gli uffici dello Stato di contrarre la loro assicurazione obbligatoria presso Nación Seguros, appartenente al Banco Nación, un ente pubblico. I contratti venivano stipulati tramite 25 intermediari che addebitavano commissioni milionarie. Il più beneficiario fu Héctor Martínez Sosa, marito della segretaria dell’allora presidente, María Cantero. Fernández, che questo mercoledì ha tentato fino all’ultimo di sospendere le indagini, ha difeso la sua innocenza e ha presentato una memoria davanti al giudice federale Julián Ercolini. Il magistrato ha ora 10 giorni per perseguire l’ex presidente, destituirlo o chiedere al pubblico ministero di aggiungere nuove prove al fascicolo.

Secondo i calcoli della procura, lo Stato ha speso circa 20 milioni di dollari per pagare commissioni che avrebbero potuto essere evitate senza l’utilizzo di intermediari. Per il giudice il decreto presidenziale impedisce “la possibilità di indire gare pubbliche che promuovano la concorrenza e la trasparenza”. intorno a quelle assunzioni. I 39 imputati, tra i quali vi sono, oltre all’ex presidente e agli intermediari, autorità della compagnia assicurativa, hanno agito, secondo il magistrato, “in modo coordinato e funzionale, indicativamente tra il mese di dicembre 2019 e il mese del dicembre 2023, in uno schema di raccolta e distribuzione dei fondi pubblici.

Il giudice vuole sapere se Fernández ha favorito in queste operazioni Martínez Sosa, al quale sono rimasti quattro contratti su dieci. Anche Martínez Sosa figura come creditore nelle dichiarazioni giurate dell’ex presidente. In sua difesa, Fernández ha scaricato la responsabilità di qualsiasi crimine sul suo segretario privato e sulla moglie di Martínez Sosa che, ha detto, “ha oltrepassato i suoi limiti”. “Non ho rubato nulla e non ho partecipato ad alcuna trattativa né autorizzato alcuna trattativa”, ha detto lo scorso febbraio, quando è stato incriminato dal pubblico ministero.

Mercoledì Fernández ha presentato una memoria davanti al giudice e ha respinto le accuse contro di lui. Ha difeso il suo decreto contestato e si è limitato a rispondere ad alcune domande del suo avvocato difensore.

È stata la prima dichiarazione investigativa di Fernández da quando ha lasciato il potere nel dicembre 2023, ma non sarà l’ultima, perché avrà un altro appuntamento davanti allo stesso giudice l’11 dicembre in un caso per presunta violenza contro la sua ex compagna Fabiola Yañez. È stato proprio durante l’inchiesta sul cosiddetto “scandalo assicurativo” che il giudice ha trovato sul cellulare dell’ex segretario dell’ex presidente le foto di Yañez con lividi sul viso e sulle braccia. L’ex first lady li aveva inviati anni fa a María Cantero, che considerava una confidente, come prova degli attacchi subiti. Dopo le esitazioni iniziali, Yañez ha finalmente deciso di procedere con una denuncia penale contro il suo ex marito, che è ora in corso.

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