L’ex ministro Lula afferma che il mercato voleva una “carneficenza” nei tagli alla spesa
L’ex ministro delle Finanze dei primi governi Lula e Dilma Rousseff (PT), Guido Mantega, ha criticato il pessimismo del mercato finanziario riguardo al pacchetto di tagli alla spesa del governo, affermando che gli analisti volevano una “carneficenza” nei settori sanitario, educativo e sociale. vantaggi in termini di sicurezza.
Per lui le misure erano sufficienti per adattare i conti pubblici al nuovo quadro fiscale. Dall’annuncio del pacchetto, il mercato ha segnalato una forte sfiducia sulla capacità del governo di raggiungere l’obiettivo di risparmiare circa 70 miliardi di R$ in due anni e di mantenere la sostenibilità dei conti nei prossimi anni.
“Il mercato penserà sempre che sia insufficiente perché questa è una tattica. Perché? È un modo per il mercato di tenere il governo alle corde. […] Immaginiamo che il Ministero delle Finanze fosse ottimista e non fosse in grado di risparmiare questi 30 miliardi di R$ [em 2025]taglierà, farà una contingenza e raggiungerà l’obiettivo. La stessa cosa accadrà nel 2026”, ha detto in un’intervista a Folha de S. Paulo pubblicato questo lunedì (9).
Mantega ha affermato che la misura principale del pacchetto è il mantenimento della politica di aumento del salario minimo, contrariamente alle richieste del mercato che suggerivano la deindicizzazione delle prestazioni di sicurezza sociale dal salario minimo.
“Il mercato voleva deindicizzare e ciò non è avvenuto. Il presidente Lula non può accontentarsi dei capricci del mercato perché, di fatto, ciò che aumenta il debito pubblico sono gli interessi [altos]“, ha sottolineato.
L’ex ministro ha inoltre respinto le accuse di squilibrio fiscale e ha criticato il movimento speculativo che, secondo lui, ha fatto aumentare il valore del dollaro in modo sproporzionato. Per Mantega, questo non è altro che “chiacchiere”, e che l’attuale livello del tasso di cambio è “totalmente fuori posto”, danneggiando l’economia brasiliana contribuendo all’elevata inflazione e alla necessità di aumentare i tassi di interesse.
Mantega ha anche indicato la svalutazione del real come uno dei maggiori problemi economici del momento e ha criticato il ruolo limitato della Banca Centrale nel controllo del tasso di cambio, difendendo misure più rigide.
“Lo state facendo su scala molto piccola. Questa dovrebbe essere la prima cosa da fare: guarda, non ci lasciamo andare alla follia, vogliamo che ci sia un tasso di cambio di equilibrio, che non è quello che c’è”, ha sottolineato.
Egli prevede che, se i risparmi previsti dal governo non si concretizzeranno, il ministro Fernando Haddad (Finanze) dovrà limitare le spese per raggiungere gli obiettivi fiscali.
E ha sottolineato che l’economia brasiliana “sta andando molto bene”, ma ha messo in guardia dagli impatti speculativi sul dollaro, che, secondo lui, sono alimentati da narrazioni infondate di squilibrio fiscale.