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Lewandowski va al Congresso per parlare di azioni di lotta alla criminalità organizzata


Martedì (3) è previsto che il ministro della Giustizia Ricardo Lewandowski partecipi alle riunioni della commissione del Congresso per parlare dell’azione del dipartimento e della lotta contro la criminalità organizzata.

In mattinata il ministro dovrà presentarsi al collegio della Pubblica Sicurezza al Senato. Nel pomeriggio si recherà in commissione sullo stesso tema alla Camera.

Durante gli incontri, Lewandowski dovrà discutere la proposta di emendamento alla Costituzione (PEC) che modifica le norme sulla pubblica sicurezza nel Paese, preparata dal governo.

Il testo, che non è stato ancora inviato al Congresso, incontra la resistenza del cosiddetto bullet bench e dei governatori. Andare al Congresso rientra nella strategia di coordinamento della PEC Sicurezza.

1° viaggio al Senato

È la prima volta che Lewandowski verrà ascoltato al Senato da quando è entrato in carica come ministro. Prima, ad aprile, aveva partecipato ad un’udienza alla Camera.

In pensione dal Tribunale supremo federale (STF), il ministro ha assunto la guida del dicastero a febbraio al posto di Flávio Dino, nominato per un posto vacante presso il Tribunale.

Al Senato, Sérgio Petecão (PSD-AC), presidente del collegiato, e Sergio Moro (União-PR), hanno presentato richieste di ascoltare il ministro.

  • Il primo mira ad ascoltare i piani e gli obiettivi del ministro nel portafoglio.
  • La domanda di Moro è stata presentata dopo la morte, all’aeroporto di Guarulhos, dell’imprenditore Antônio Vinicius Gritzbach, legato al Primeiro Comando da Capital (PCC). Era un informatore in un’indagine sul riciclaggio di denaro. Nella richiesta Moro chiede anche chiarimenti sull’operato della Polizia Federale.

Alla Camera i deputati dell’opposizione hanno presentato almeno 21 richieste chiedendo la presenza del ministro per fornire chiarimenti su diversi temi, quali:

  • l’apertura di indagini e la fuga di rapporti del PF;
  • l’esecuzione delle risorse del Fondo Nazionale di Pubblica Sicurezza;
  • e le misure del PF per indagare sulle cause degli incendi che hanno colpito il Paese;

Minuto

Alla fine di ottobre, il ministro ha presentato ai governatori il progetto PEC di Pubblica Sicurezza. Il testo è stato criticato dai capi esecutivi statali che difendono una maggiore autonomia per gli Stati.

L’argomento è stato nuovamente dibattuto al 10° Forum Nazionale dei Governatori, svoltosi a Brasilia, la settimana scorsa. All’epoca, Lewandowski aveva dichiarato che il governo avrebbe comunque ascoltato i suggerimenti degli stati e avrebbe dovuto programmare un nuovo incontro con i capi di stato.

In precedenza, il 23 novembre, i governatori del Sud e del Sud-Est avevano lanciato la “Lettera Florianópolis”, in cui esprimevano opposizione alla PEC proposta dal governo Lula.

La proposta stabilisce:

  • l’inserimento nella Costituzione di un Sistema Unico di Pubblica Sicurezza (SUSP);
  • aggiornare le competenze della Polizia Federale e della Polizia Federale Stradale (PRF);
  • e la costituzionalizzazione del Fondo nazionale per la pubblica sicurezza e la politica penitenziaria.

Si prevede inoltre di conferire all’Unione maggiori poteri per stabilire orientamenti generali sulla politica nazionale di sicurezza pubblica e di difesa sociale, compresi quelli relativi al sistema penitenziario.



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Luca

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