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Lewandowski difende la PEC Sicurezza e si impegna per l’autonomia statale


Il Ministro della Giustizia, Ricardo Lewandowski, ha difeso nuovamente venerdì (6) la PEC della Pubblica Sicurezza durante un evento promosso dall’Istituto brasiliano di Educazione, Sviluppo e Ricerca per discutere le sfide della pubblica sicurezza nel Paese.

All’incontro, al quale erano presenti anche il governatore dello Stato di San Paolo, Tarcísio de Freitas (repubblicani), il ministro della Corte Suprema Federale (STF) Gilmar Mendes e il segretario statale della Pubblica Sicurezza, Guilherme Derrite, Lewandowski ha dichiarato di comprendere che “un cambiamento strutturale e sistemico” è necessario per modificare i poteri della Costituzione.

Allo stesso tempo, ha riaffermato il proprio impegno a mantenere l’autonomia degli Stati e dei comuni nel contesto della PEC di Pubblica Sicurezza.

“Gli Stati e i comuni, oltre al Distretto Federale, hanno autonomia e dovrebbero continuare ad averla. Insisto su questo. Per quanto riguarda il governo della polizia militare, della polizia civile e delle guardie municipali. Questo è un dogma, lo dico già chiaramente. Dobbiamo quindi rispettarlo e noi, nell’Unione, lo rispettiamo, soprattutto per quanto riguarda il progetto di modifica costituzionale che stiamo realizzando. Lo abbiamo infatti già presentato al Presidente della Repubblica e lo stiamo discutendo in questo momento con i governatori”, ha detto.

Tarcísio ha anche affermato che è necessario che i capi di Stato si incontrino con il ministro, ribadendo però la sua posizione secondo cui la costruzione del sistema deve essere fatta congiuntamente e che questa misura da sola non basterà a rendere la sicurezza più efficace.

“Capisco che sia giunto il momento che i governatori si siedano effettivamente con il ministro Lewandowski e costruiamo insieme la questione del sistema. Sarà sufficiente? Senza dubbio ci sono altri passi da compiere”.

Ha sottolineato l’importanza di migliorare, ad esempio, la sorveglianza ai valichi di frontiera e in altri luoghi di partenza e di arrivo nel paese per controllare meglio la criminalità organizzata.

“Come miglioreremo la sorveglianza lungo il confine? Come miglioreremo la sorveglianza nelle strutture critiche che sono nodi logistici? Porti, aeroporti”, ha detto il governatore. “La vulnerabilità delle nostre installazioni critiche è impressionante, la precarietà dei nostri porti e aeroporti è impressionante, in termini di sicurezza pubblica”.

Gilmar Mendes, della STF, ritiene che “sì, dobbiamo discutere” la questione della PEC di Pubblica Sicurezza, in particolare il rafforzamento del Sistema Unificato di Pubblica Sicurezza (SUSP).

“Come presidente del CNJ, tra il 2009 e il 2010, ho difeso l’idea di rafforzare questo cosiddetto SUSP e penso che sia necessario discuterne. Naturalmente la questione coinvolge i dettagli della competenza degli Stati, ma vediamo che il sistema così com’è si rivela insufficiente”, ha detto in un colloquio con i giornalisti al termine della manifestazione.

PEC di Pubblica Sicurezza

La proposta, predisposta dal Ministero della Giustizia, ha generato un intenso dibattito con gli Stati sulle nuove linee guida previste.

La bozza della PEC è attualmente alla Casa Civile tanto che, secondo l’indagine dell’ CNNnelle prossime settimane dovrebbero essere apportate alcune modifiche.

Mercoledì scorso (4), in un incontro con i membri del governo, il Consiglio nazionale dei segretari di pubblica sicurezza ha presentato un progetto con proposte per il testo del Ministero della Giustizia.



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Luca

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