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Lewandowski chiede il rafforzamento della “clausola democratica del Mercosur” dopo le esplosioni


Il ministro ha classificato le esplosioni come “deplorevoli” e ha chiesto l’attenzione degli altri paesi del Mercosur.| Foto: Nelson Jr./STF

Il ministro Ricardo Lewandowski (Giustizia) ha chiesto questo giovedì (14) che venga rafforzata la cosiddetta “clausola democratica” dell’accordo che istituisce il Mercosur. La richiesta è arrivata un giorno dopo le esplosioni registrate in Praça dos Três Poderes, a Brasilia, contro la Corte Suprema Federale (STF) e il Congresso Nazionale.

“Questi episodi deplorevoli ci fanno pensare che, più che mai, sia necessario rafforzare la clausola democratica iscritta nei nostri trattati istitutivi che costituiscono la base di questa associazione del Mercosur, attraverso strumenti giuridici e azioni coordinate che le diano efficacia e che impediscano battute d’arresto istituzionali”, ha affermato durante un incontro con i rappresentanti del blocco economico.

Alcune ore dopo le esplosioni, il Ministero della Giustizia ha pubblicato una nota firmata dal ministro in cui si afferma che le forze di sicurezza federali stavano monitorando il caso per “garantire il pieno funzionamento dei Poteri costituiti”.

Ha inoltre sottolineato che la Polizia Federale sta lavorando per chiarire “rapidamente” la motivazione delle esplosioni.

Nella tarda mattinata di giovedì (14), il direttore generale del PF, Andrei Passos Rodrigues, ha dichiarato che l’autorità tratta l’atto come sospetto di terrorismo e vede un possibile collegamento con gli atti dell’8 gennaio 2023.

“Le nostre squadre antiterrorismo stanno lavorando sul caso”, ha detto, ribadendo che l’indagine è riservata. Il direttore del PF ha inoltre precisato che esiste la prova di una pianificazione a lungo termine e che si verificherà se l’autore degli attentati, Francisco Wanderley Luiz, abbia partecipato all’8/1.

“Questa persona è stata a Brasilia altre volte. Infatti, secondo quanto riferito dai familiari, era a Brasilia all’inizio del 2023. È ancora troppo presto per dire se ci sia stata una partecipazione diretta agli atti dell’8 gennaio, ma l’inchiesta lo dirà”, ha aggiunto.



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