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L’esplosione di un pager in Libano provoca nove morti e circa 2.800 feriti

Il governo libanese incolpa Israele per le esplosioni.

Aggiornato alle 21:04.

Circa 2.800 persone, tra cui militanti di Hezbollah e medici, sono rimaste ferite martedì in tutto il Libano in seguito all’esplosione di piccoli dispositivi di comunicazione portatili, chiamati cercapersone, che stavano utilizzando per comunicare. Il Ministero della Sanità libanese ha dichiarato che almeno nove persone sono rimaste uccise. Lo riferisce la TASR in base a un rapporto della Reuters. Tra i feriti, secondo le agenzie iraniane, c’è l’ambasciatore iraniano in Libano.

Il governo libanese ha condannato l’esplosione dei cercapersone come “aggressione israeliana”, ha dichiarato il ministro dell’Informazione Ziyad Makari. Dei 2.750 feriti, più di 200 sono in condizioni critiche, ha dichiarato il ministero, invitando tutti gli ospedali a stare in allerta e a ricoverare i pazienti in gravi condizioni.

L’ambasciatore iraniano, Mujtaba Amani, ha riportato ferite superficiali ed è attualmente sotto osservazione in ospedale, secondo quanto riportato dai media. Secondo fonti non citate dell’AFP, tra le vittime ci sarebbe anche il figlio di un deputato che rappresenta Hezbollah nel parlamento libanese.

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