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L’Espanyol respira il duello per la sopravvivenza contro il Valladolid | Calcio | Sport


Lo scontro cruciale per la permanenza tra RCD Espanyol e Real Valladolid si è concluso con la vittoria e l’ossigeno per la squadra locale per la tortura castigliana. Il Valladolid non è riuscito a migliorare le proprie sensazioni nello sforzo di lottare per la categoria. Un gran gol di Javi Puado, un controllo acrobatico e un tiro al volo vicino al limite dell’area, hanno incanalato la vittoria dell’Espanyol in una notte sfortunata per il Valladolid. Gli ospiti hanno perso Moro nella ripresa, dopo una caduta che gli ha rotto la clavicola. Il calcio, che di meriti capisce poco, lascia ai catalani 19 punti, quattro sopra il rivale, e tronca la sempre importante ripresa dopo il cambio allenatore. Manolo González mantiene la sua posizione grazie al gol di Roberto Fernández, aggiunto in inverno, perché se questa finestra serve a qualcosa, è per migliorare ciò che non andava in estate.

2

Joan García, Leandro Cabrera, Omar El Hilali, Brian Oliván, Marash Kumbulla, Antonio Roca (Jofre Carreras, min. 57), Alex Král, Javi Puado, Pol Lozano (Edu Expósito, min. 62), Alejo Véliz (Fernando Calero, min. Álvaro 79) e Tejero (Roberto Fernández, min. 62)

1

Karl Hein, Javi Sánchez, Lucas Rosa, Luis Pérez, Juma Bah, Kike Pérez, Mario Martín, Stanko Juric (Amath Ndiaye, min. 81), Marcos André, Anuar Tuhami y Raúl Moro (Selim Amallah, min. 56)

Obiettivi
1-0 minuti 30: Javi Puado. 1-1 minuto. 56: Javier Sanchez. 2-1 minuti. 73: Roberto Fernández

Arbitro Ricardo de Burgos Bengoetxea

cartellini gialli

Omar (min. 44), Stanko Juric (min. 62), Selim Amallah (min. 80), Brian (min. 90)

Le due squadre sono saltate a Cornellá con quel misto tra voglia di vincere e paura di perdere. I locali sono partiti con dubbi sul percorso, senza affondare ma senza decollare, con gli ospiti spronati dalla vittoria contro il Betis, senza la quale non sarebbe quasi una finale ma una condanna. Gli inizi hanno rivelato quel rispetto reciproco, ma anche il motivo per cui siamo come siamo: imprecisioni e allenatori che rimuginano. La prima, dei parrocchetti, con Cabrera di testa sulla traversa. Ops. Uy pucelano presto, con Lucas Rosa contro Joan García, bravissimo a chiudere gli spazi e a dimostrargli che a volte non basta nemmeno il miglior attaccante per segnare. Il prossimo, blu e bianco. Il traguardo tanto atteso, e che traguardo. Wow, tra mezz’ora. La perla dell’Espanyol in questa stagione, oltre al portiere, stupisce con un controllo di destro su un lancio frontale per girare e connettere con il piede sinistro. Sembrava semplice.

Il bersaglio ha travolto gli uomini di Manolo González, perché una cosa è sognare di andare avanti in uno scontro diretto e un’altra è realizzarlo, e ha stimolato il Valladolid. Se possono, loro hanno iniziato la giornata con 16 punti, anche noi con 15 non saremo così lontani, pensavano, finalmente con un po’ di ottimismo e buona volontà dopo mesi di nuvole scure. Espanyol, fratello delle “Dimissioni dalla direttiva!” e anch’egli immerso nell’ansia e guardando più al tabellone che all’erba, non ha saputo imporsi e giocare a suo vantaggio, ma ha invece commesso il classico errore di indietreggiare e di provare a riporre i vestiti troppo presto davanti di un Pucela che, a differenza di tante volte, si è visto capace di qualcosa di più. Un gioco di squadra che ha lasciato Marcos André davanti al portiere è finito tra le nuvole, tanto brutto finale quanto buon preliminare. La colomba di Joan respinge un tiro velenoso di Raúl Moro, miracolo di questa stagione imprevedibile di Pucela.

Resto con 1-0, tabellone e spogliatoio per tornare con la stessa dinamica, quella di Cocca più animata fino all’orrore: Moro, in barella. Clavicola rotta, almeno due mesi fuori per il testimone. La vita e il calcio devono continuare anche se costa e dalle reliquie dell’11 al miracolo dei 5: Javi Sánchez, difensore centrale, mette il fallo sul compagno caduto in rosa e riparte al 60esimo. Un inizio idilliaco per il nuovo arrivato Roberto, tesserato due giorni fa: arriva e bacia il gol. Dirigersi, giustificando un acquisto invernale – a fronte di zero innesti da parte del bisognoso Valladolid – e cercando di resistere qui dove il cuore batte troppo forte e mette in ombra la tattica e gli ordini dell’allenatore.

Il bastone affonda il Blanquivioletas, morto, con sole due sostituzioni, senza idee, nemmeno capace del vecchio trucchetto di calciare e caricare l’area per cercare una grande porta o scappare dall’infermeria come, per il momento, l’Espanyol. Cocca, come i suoi tifosi, ha lanciato un messaggio sonoro alla dirigenza, a costo di lasciare la sua squadra con una mano legata dietro la schiena nella speranza di strappare un punto a Cornellá.

Marcos André ce l’ha fatta per il Valladolid ma ha finito con la gobba. L’obiettivo costa denaro. La permanenza costa ogni giorno di più.



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Luca

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Salve, mi chiamo Luca e sono l'autore di questo sito con utili consigli di cucina. Sono sempre stato affascinato dalla cucina e dagli esperimenti culinari. Grazie a molti anni di pratica e all'apprendimento di diverse tecniche culinarie, ho acquisito molta esperienza nel cucinare diversi piatti.