L’espansione dei benefici nella zona franca comporta un rischio fino a 3,5 miliardi di R$, afferma Comsefaz
Il Comitato Nazionale dei Segretari delle Finanze, delle Finanze, delle Entrate o della Fiscalità degli Stati e del Distretto Federale (Comsefaz) ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma che “l’espansione dei benefici fiscali alla Zona di Libero Scambio di Manaus (ZFM), introdotta con un emendamento della Senato alla PLP 68/2024, rappresenta un rischio significativo per le entrate fiscali, la competitività del settore della raffinazione nazionale e la sicurezza energetica del Paese”.
L’eccezione, inclusa nella riforma fiscale, avvantaggia soltanto la raffineria Amazônia (Ream), acquisita dal gruppo Atem da Petrobrás due anni fa.
Secondo l’ente, la perdita annuale per Stati e comuni potrebbe variare tra 1,7 e 3,5 miliardi di R$, il che “comprometterebbe le risorse essenziali per il mantenimento dei servizi pubblici fondamentali”.
Inoltre, aggiunge la nota, l’inclusione dell’industria della raffinazione negli incentivi fiscali “crea una concorrenza impari”, danneggiando le raffinerie esterne alla ZFM, responsabili della maggior parte della produzione nazionale.
“La misura minaccia gli investimenti a lungo termine nel settore, scoraggiando la produzione nazionale e influenzando direttamente la creazione di posti di lavoro e lo sviluppo dell’industria nazionale. Inoltre, potrebbe aumentare la dipendenza dai combustibili importati, mettendo a rischio l’offerta sul mercato interno e generando instabilità dei prezzi”, afferma.
Comsefaz informa di aver inviato al presidente della Camera dei Deputati, Arthur Lira (PP-AL), una lettera in cui esprime sostegno al ritorno alla formulazione originaria del testo.
Approvato dalla Camera, mantiene la zona di libero scambio di Manaus nella sua struttura attuale, senza includere l’industria della raffinazione del petrolio nel regime di agevolazioni fiscali.
Per l’ente lo scenario rappresenta uno “stimolo sproporzionato” all’importazione di combustibili, a scapito della produzione nazionale.
“Ciò genererebbe un’enorme disparità competitiva tra le aziende importatrici e i produttori nazionali, con un impatto negativo sull’industria brasiliana e sulle entrate fiscali”.
Inoltre, la misura crea un rischio di dipendenza energetica, influenzando la pianificazione strategica delle raffinerie al di fuori della ZFM e danneggiando le unità di produzione strategiche, scrive Comsefaz.
Gli Stati del Sud e del Sud-Est guidano la classifica della competitività