L’esercito israeliano è in stato di massima allerta da lunedì, poiché sia Israele che gli Stati Uniti si aspettano che possa lanciare attacchi importanti contro Israele già questa settimana, come rappresaglia per l’assassinio del 31 luglio del leader radicale palestinese di Hamas, Ismail Haniyeh, a Teheran.
Allo stesso tempo, però, il portavoce dell’esercito israeliano Daniel Hagari ha sottolineato che finora non ci sono stati cambiamenti nelle linee guida per i civili. Ha sottolineato che il pubblico sarà informato tempestivamente del rischio imminente di un attacco, senza dare alcun vantaggio di intelligence all’aggressore.
Lo ha riferito martedì il Times of Israel (TOI). Il sito web di notizie Axios ha inoltre affermato che l’Iran ha le sue forze missilistiche e di droni pronte per l’attacco, proprio come ha fatto prima del suo attacco senza precedenti contro Israele nell’aprile di quest’anno.
Gli Stati Uniti hanno aumentato la presenza militare
Il portavoce della Casa Bianca John Kirby ha aggiunto che negli ultimi giorni gli Stati Uniti hanno aumentato la loro presenza militare nella regione mediorientale. Secondo quanto riportato dal canale televisivo israeliano Keshet 12, questo dispiegamento è maggiore rispetto a quello precedente al già citato attacco del 13-14 aprile, quando l’Iran ha inviato circa 300 missili e droni in direzione di Israele. Israele e i suoi alleati ne hanno disinnescato la maggior parte.
Le tensioni nella regione sono aumentate da quando il mese scorso l’Iran ha minacciato Israele di ritorsioni per l’uccisione di Haniyeh a Teheran. Israele non ha né confermato né smentito la responsabilità dell’assassinio, che viene ampiamente attribuito alle forze di sicurezza israeliane.
Israele è stato anche minacciato di un attacco da parte del gruppo radicale sciita filo-iraniano Hezbollah come rappresaglia per l’uccisione del comandante militare Fuad Shukr a Beirut, poche ore prima dell’assassinio di Haniyeh.
Martedì l’Iran ha respinto gli appelli dei Paesi europei alla moderazione contro Israele, aggiungendo che gli appelli “non hanno alcuna logica politica e contraddicono i principi del diritto internazionale”.
Israele si aspetta rappresaglie per gli assassinii
Il portavoce diplomatico iraniano Nasser Kanaani ha dichiarato che Teheran è determinata a scoraggiare Israele. Ha inoltre invitato Parigi, Berlino e Londra a “opporsi una volta per tutte alla guerra nella Striscia di Gaza e ai guerrafondai di Israele”.
Il TOI ha aggiunto che, nel tentativo di smorzare le tensioni tra Israele e Hezbollah, martedì arriverà a Beirut l’inviato speciale dell’amministrazione statunitense Amos Hochstein. Kirby, in una dichiarazione rilasciata ai giornalisti lunedì, ha osservato che la tempistica di un eventuale attacco iraniano potrebbe influenzare i colloqui sul cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e sugli ostaggi detenuti, che dovrebbero riprendere al Cairo il 15 agosto.
Israele ha confermato che invierà una delegazione ai colloqui, mentre Hamas ha rifiutato di partecipare. L’inviato della Casa Bianca Brett McGurk si sarebbe recato sul posto da Washington.