L’economia mostra una crescita, ma il dollaro e l’inflazione avanzano nel 2024
L’ultimo venerdì del 2024 sono stati pubblicati tre importanti dati economici: l’IPCA-15; disoccupazione e posti di lavoro formali. I numeri mostrano un’economia surriscaldata, una disoccupazione in calo e prezzi in aumento.
L’inflazione prevista è cresciuta dello 0,34% a dicembre e ha chiuso il 2024 con un aumento del 4,71%, superando il tetto obiettivo. I gruppi che hanno pesato di più sulle tasche dei brasiliani quest’anno sono stati il cibo e le bevande e le spese personali, che comprendono la spesa per la sanità e l’istruzione.
Oltre all’indice dei prezzi, l’IBGE ha diffuso anche i dati sulla disoccupazione. Il tasso di disoccupazione è sceso al 6,1% e ha raggiunto il livello più basso della storia nel trimestre terminato a novembre. Il saldo è positivo anche nei lavori formali: sono stati aperti più di 2 milioni di posti di lavoro formali.
La Banca Centrale cerca di fermare questo movimento aumentando il tasso di interesse di base. Nell’ultima riunione del Copom i consiglieri hanno deciso di aumentare il tasso Selic al 12,25% e hanno indicato nuovi aumenti per il 2025.
Le indicazioni di Selic, tra l’altro, sono state motivo di attacchi da parte del presidente Lula e dell’ala politica del PT per tutto il 2024. Nel giugno 2024, Lula ha dichiarato che la decisione della BC di mantenere i tassi di interesse in quella riunione del Copom era focalizzata sul mercato finanziario.
“Stiamo investendo nel popolo brasiliano. La decisione della Banca Centrale è stata quella di investire nel sistema finanziario, negli speculatori che guadagnano con gli interessi. E noi vogliamo investire nella produzione”, ha affermato il presidente.
Questa presa di posizione ha pesato sul mercato finanziario. Inoltre, gli economisti hanno criticato la gestione dei conti pubblici da parte del team economico. La mancanza di un taglio deciso alla spesa ha aumentato il pessimismo circa il possibile mancato rispetto del quadro fiscale.
La sfiducia ha causato un’impennata del dollaro di oltre il 25% quest’anno e ha raggiunto un massimo di 6,27 R$. Questo venerdì, la valuta ha chiuso in rialzo dello 0,24%, quotata a 6,19 R$. Per fermare il movimento, lo scorso dicembre la Banca Centrale ha effettuato un intervento record sulla valuta americana.
Il mercato ha deluso anche le aspettative su Ibovespa. Quest’anno l’indice è crollato di oltre il 10%. La sessione di negoziazione di questo venerdì ha chiuso in ribasso dello 0,67%, a 120.269 punti. Se lunedì prossimo dovesse registrare un altro calo, la Borsa di San Paolo registrerà la peggiore performance degli ultimi tre anni.