“Questa produzione è come partecipare a una conferenza in cui ci viene spiegato il libro, una sorta di teatralizzazione in cui gli attori laboriosi fanno quello che possono in questa missione titanica”, lamenta Oriol Pui Taulé nella sua recensione di Anna Careninal’adattamento dell’enorme titolo di León Tolstoy presentato dal Teatre Nacional de Catalunya sotto la direzione di Carme Portaceli. La produzione, che dura più di tre ore e ha come protagonista Ariadna Gil, secondo l’esperto è così Babeliauno spettacolo freddo e impersonale.
Nel frattempo, a Madrid, il Teatro Pavón ha visto la prima dello spettacolo Il capo del capo una commedia grottesca che adatta il film Il capo di tutto questo (2006), del regista danese Lars von Trier, e diretto da Ricardo Hornos. Un montaggio che, secondo il critico Javier Vallejo, si inserisce nella tendenza di adattare opere del celebre movimento cinematografico d’avanguardia Dogma, di cui Von Trier si è fatto promotore insieme a Thomas Vintenberg. Si tratta infatti della terza produzione uscita in Spagna che racconta le avventure di un proprietario d’azienda che, davanti ai suoi dipendenti, finge di avere un capo sopra di sé.
Oltretutto, Babelia ha lanciato oggi un motore di ricerca di recensioni che contiene tutte le recensioni pubblicate nel corso del 2024. In esso, i lettori possono trovare i migliori libri, gli album più importanti, le mostre importanti e, naturalmente, le opere teatrali più rilevanti dell’anno.
L’adattamento dell’opera di Lev Tolstoj diretto da Carme Portaceli a Barcellona è un montaggio freddo e impersonale che somiglia più a una conferenza sul libro
Il teatro attuale fa coppia con alcune sceneggiature dei registi del movimento Dogma, tra cui questa commedia grottesca di Lars von Trier, nella cui messa in scena e interpretazioni l’esterno ha avuto la precedenza.