Le prove rimarranno valide anche se la domanda di Mauro Cid verrà annullata, dicono le fonti
Le prove ottenute e le dichiarazioni raccolte a seguito del pluripremiato accordo di collaborazione del tenente colonnello Mauro Cid restano valide, secondo fonti successive alle indagini, qualora il ministro Alexandre de Moraes decidesse di rescindere il patteggiamento.
La valutazione è che, in questo scenario, il soldato perderebbe i benefici concordati al momento della firma del patteggiamento con la Polizia Federale e, successivamente, convalidato dalla Corte Suprema Federale (STF).
L’accordo è confidenziale e le condizioni negoziate affinché Cid possa rivelare ciò che sa agli investigatori non sono state rese pubbliche.
Gli informatori possono beneficiare dell’immunità, della riduzione della pena, della flessibilità nel pagamento delle multe, dell’allentamento delle pene detentive e persino della scelta del carcere.
La decisione se l’accordo debba essere mantenuto o invalidato a causa dell’eventuale mancato rispetto delle clausole contenute nel patteggiamento spetta ad Alexandre de Moraes. L’ordinanza potrà essere impartita questo giovedì (21).
Cid e Moraes si troveranno faccia a faccia durante la testimonianza alla STF. Il militare dovrà chiarire le contraddizioni tra la sua dichiarazione e le indagini condotte dal PF su un complotto golpista.
Fonti che seguono il processo affermano che, nell’ipotesi in cui l’accordo venisse annullato, il Cid sarebbe responsabile di non aver adempiuto al suo dovere di dire la verità e tutto ciò che sa sui fatti oggetto dell’indagine.
Basterebbe questo per la risoluzione del patteggiamento con il mantenimento delle prove e delle dichiarazioni e la revoca dei benefici che gli erano stati garantiti al momento della sottoscrizione dell’accordo.
La legge prevede, tra l’altro, che il contratto approvato possa essere risolto in caso di omissione dolosa rispetto ai fatti oggetto della collaborazione.
La domanda principale alla quale i militari dovranno rispondere è se fossero a conoscenza del piano elaborato per assassinare Moraes, il presidente Luiz Inácio Lula da Silva (PT) e il vicepresidente Geraldo Alckmin (PSB). Cid lo ha negato al PF.
Il tenente colonnello deve anche spiegare l’incontro tenutosi a casa dell’allora candidato alla vicepresidenza Walter Souza Braga Netto (PL) e il motivo della cancellazione dei messaggi in cui si discuteva del monitoraggio di Moraes.